No Muos, appiccato incendio fuori dal presidio Attivisti: «Da un’auto bianca che si è fermata»

«Da un’auto bianca – una 4×4 che ci è sembrata la stessa che abbiamo visto passare più volte nei giorni precedenti in dotazione ai militari statunitensi – qualcuno ha innescato un incendio all’esterno del presidio». Ieri sera, intorno alle 19, gli attivisti No Muos che da qualche settimana lavorano alla riattivazione del presidio in contrada Ulmo a Niscemi in vista del campeggio estivo, hanno dovuto fare da soli per spegnere le fiamme che, senza un intervento tempestivo, avrebbero potuto provocare danni peggiori. «È successo subito dopo che due auto di attivisti sono uscite dal presidio – racconta Irene Messina, che partecipa al campeggio No Muos – ma dentro c’eravamo ancora noi che abbiamo visto la scena».

Nel presidio, attivo da anni per combattere contro le parabole satellitari della base militare statunitense, si terrà il tradizionale campeggio estivo dal 2 al 5 agosto. E da alcune settimane fervono i lavori di preparazione. Secondo la ricostruzione dei presenti, ieri sera l’auto bianca ha rallentato all’altezza dello striscione con la scritta Riprendiamoci il futuro, appeso al confine del terreno a disposizione del coordinamento, dal lato più vicino alla base Usa. «È stata una questione di secondi – continua Irene Messina – la macchina è andata via e noi abbiamo visto subito fiamme alte, non come quando un incendio si sviluppa da una cicca di sigaretta, ma come se ci fosse stato un innesco». Le fiamme hanno bruciato le sterpaglie per alcuni metri e parte dello striscione, poi sono state spente dagli stessi attivisti grazie a un piccolo estintore che uno di loro aveva in macchina. La Forestale sarebbe arrivata circa trenta minuti dopo, a incendio ormai spento.

Gli attivisti riferiscono che nei giorni precedenti non c’è stato alcun episodio di tensione o screzi né con i militari statunitensi, né con altri. Ma quello che li ha più infastiditi è stata la reazione dei militari italiani, impegnati nell’operazione Strade sicure. «Da quando sono iniziati i lavori del presidio – continua Messina – tre camionette stanno sempre all’ingresso, fermano e identificano tutti gli attivisti che passano. Dalla loro postazione era perfettamente visibile l’incendio, eppure non solo non hanno fatto nulla, ma quando siamo andati a parlare con loro ci hanno detto di non avere visto niente e di non potere essere utili per testimoniare contro gli attentatori».

Per il coordinamento No Muos si tratta di «un comportamento mafioso degli autori del gesto» e di «un atteggiamento omertoso, che sfiora la complicità, di talune istituzioni italiane. È inaccettabile – aggiungono – che fatti del genere succedano impunemente nella contrada Ulmo di Niscemi: la zona più militarizzata della Sicilia e una fra le più militarizzate del mondo». 

Il sindaco di Niscemi, Massimilano Conti, contattato da MeridioNews, afferma di non sapere nulla dell’episodio. «Lo sto apprendendo da lei e mi devo informare», dice, precisando che la presenza del campeggio No Muos «come ogni libera e pacifica manifestazione, è un fatto positivo, anche perché tiene alta l’attenzione sul tema del Muos». Il 4 agosto alle 15 è prevista una manifestazione che partirà dal presidio e arriverà davanti al cancello 1 della base Usa. 

Salvo Catalano

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