No Mafia Memorial, è realtà il progetto di Umberto Santino «Un altro passo per mettere in sicurezza il cambiamento»

Oggi il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha consegnato a Umberto Santino, presidente del centro siciliano di documentazione Peppino Impastato, le chiavi di Palazzo Gulì sull’antico Cassaro, che ospiterà a breve la nuova sede del No Mafia Memorial. Un’istituzione culturale, una sorta di museo multimediale, ma non solo, che vuole raccontare il forte impatto che la mafia ha avuto sulla società, ricostruisce la storia dell’associazione mafiosa e delle lotte contro di essa, dà voce alle diverse narrazioni oltre i luoghi comuni, propone riflessioni e chiavi interpretative ai palermitani e al pubblico italiano e internazionale che visita la città.

«Un altro passo in avanti per mettere in sicurezza il cambiamento in atto a Palermo – ha detto il sindaco – Abbiamo scelto il 23 maggio non a caso, perché vogliamo ribadire con forza che noi facciamo memoria e non ricordo, il ricordo è freddo, la memoria inquieta interroga e si proietta nel futuro. Questo centro è un modo per mettere insieme la società civile testimone di tante battaglie e le istituzioni che la supportano. Se oggi i palermitani sono diventati migliori si deve al sacrificio di tante persone uccise a causa della violenza dei mafiosi e a una reazione che ha impedito al coraggio civile di rimanere nascosto. Questo centro nel cuore di Palermo e del percorso arabo-normanno è il modo migliore per testimoniare il cammino intrapreso, questo Memorial è un avvertimento per evitare che questo cammino venga interrotto».

Uno spazio dove far nascere nuove idee e nuove pratiche di liberazione dalla mafia, per formare una nuova identità collettiva e contribuire a costruire il cambiamento sociale. No mafia Memorial, voluto dal Centro Impastato e dal Comune di Palermo, condiviso da partner nazionali come la Rai e Banca Etica, è sostenuto da una rete di soggetti del terzo settore, da Addiopizzo, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e da oltre 150 familiari di vittime, studiosi, docenti, magistrati, giornalisti, rappresentanti di associazioni, fondazioni.

«Il progetto di un Memorial era in embrione già dalla nascita del Centro Impastato – racconta Umberto Santino – Abbiamo sempre pensato che ci dovesse essere un centro di studi e memoria per un pubblico più ampio, sul percorso arabo-normanno è perfetto, ci saranno anche una biblioteca, un centro didattico per accogliere gli studenti, un archivio e soprattutto un percorso museale sulla mafia e l’antimafia di questa città, che noi vogliamo raccontare come un percorso di liberazione da queste odiose tirannie. La parte museale sarà aperta quando avremo i fondi, abbiamo chiesto ai nostri partner di aiutarci. Intanto abbiamo già a disposizione il pianterreno e il piano nobiliare, per la zona del museo per adesso sarà un cantiere in continua espansione».

Alessia Rotolo

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