Bisogna stoppare le concessioni di perforazioni petrolifere che minacciano il Canale di Sicilia, risecherebbero di danneggiare tutta l’area del Canale, con gravi danni alla biodiversità che rappresenta anche un’opportunità per lintera comunità. Occorre, così come prevede il testo di decreto legge in conversione alla Camera dei deputati, un parere preventivo della Valutazione di impatto ambientale, da parte dei Sindaci interessati, anche per le autorizzazioni già concesse. È necessaria una consapevole presa di posizione di tutte le amministrazioni comunali e poi, a livello normativo, porre fine definitivamente alla questione. Il Canale di Sicilia non può essere messo a rischio da perforazioni petrolifere alle quali noi diciamo di no, non per attitudine alla contraddizione, ma per dire sì alla tutela delle nostre ricchezze naturali che devono diventare fulcro di un economia fatta di pesca e di turismo.
Lo dice Toni Scilla, parlamentare regionale di Grande Sud, invitato a partecipare alla tappa trapanese del tour di Greenpeace. (sotto, trivelle marine, foto tratta dabelicenews.it)
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