Niscemi, referendum per intitolare la città alla Madonna Il sindaco: «Potrebbe cambiare il futuro della comunità»

«Il primo cittadino, conscio della portata storica che potrebbe cambiare il futuro della comunità, ha deciso di portare avanti la procedura». Ciò che, stando a quanto riportato nella delibera di giunta numero 103 del 18 novembre dell’anno domini 2020, potrebbe cambiare le sorti di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, è identificare la città con la denominazione “Città di Maria Santissima del Bosco”. Una decisione che però il sindaco Massimiliano Conti non vuole prendere da solo, tanto che ha già dato mandato per un impegno di spesa di 10mila euro per indire un referendum popolare in cui i cittadini saranno chiamati a rispondere alla domanda: «Volete che l’attuale nome di Niscemi venga identificato con l’aggiunta della denominazione “Città di Maria SS. del Bosco”?». La proposta dovrà comunque passare anche dal consiglio comunale.

Un’iniziativa che il primo cittadino ha comunicato anche durante un video in diretta su Facebook e che ha già suscitato le prime critiche. Per il Partito democratico di Niscemi si tratta di una «delibera inopportuna e fuori luogo. Inoltre, comporta per i cittadini e la pubblica amministrazione la modifica di tutti i documenti con pesante aggravio di lavori e spese». In una nota, il segretario locale Francesco Di Dio e la capogruppo Rosa Cirrone Cipolla sottolineano che «in una fase difficile di portata epocale, sorprende il fatto che il sindaco e la giunta comunale della nostra comunità, in cui peraltro si registrano gli indici di contagiosità del Covid più alti della provincia – fanno notare i rappresentanti del Pd – possano pensare a volere cambiare il nome alla città». 

E, invece, stando a quanto specificato nel documento già pubblicato nell’albo pretorio dell’ente comunale, il periodo non sembra affatto casuale. «Il sindaco e la giunta comunale, tenuto conto anche del momento storico al quale è legata tutta l’umanità a causa della pandemia, intende suggellare, con la nuova identificazione di Niscemi, il profondo legame dei cittadini con la madre di Cristo». Non solo la pandemia dovuta al nuovo coronavirus, nella delibera c’è spazio anche per un passaggio sul terremoto del 1693 che distrusse la Val di Noto. «In quei giorni terribili – si legge dopo una dettagliata descrizione apocalittica degli effetti del sisma – tutta la popolazione si rivolse alla patrona che miracolosamente salvò i santamarioti dalla morte». 

Già nelle premesse le motivazioni che stanno dietro all’idea sembrano chiare: «Niscemi appartiene alla nostra patrona Maria SS. del Bosco. La proposta nasce dalla consapevolezza che la storia della nostra città è permeata dall’identità religiosa e dalla devozione verso la nostra patrona». Tra le motivazioni si legge anche che questa intitolazione «consentirà un maggiore legame con la tradizione religiosa e darà la possibilità di ottimizzare l’attività di promozione dell’offerta turistica – continua la delibera – e di incrementare lo sviluppo economico della comunità locale». Proiettando il Comune, «con l’aiuto della Madonna», verso «un grande risorgimento».

Marta Silvestre

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