Niscemi, mafia e politica: rinviato a giudizio ex sindaco A processo insieme a lui anche l’ex assessore e altri sei

È stato rinviato a giudizio l’ex sindaco di Niscemi Francesco La Rosa accusato di scambio elettorale politico-mafioso nelle elezioni del 2012, quando fu eletto al ballottaggio. Il rinvio a giudizio è arrivato anche per gli altri coinvolti nell’operazione Polis, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, che il 29 giugno del 2017 ha portato all’arresto di nove persone. Si tratta del boss gelese Alessandro Barbieri; di Calogero Attardi, ex consigliere comunale e assessore della giunta La Rosa e il padre Giuseppe Attardi; Francesco Spatola; Francesco Alesci; e i fratelli Salvatore e Giuseppe Mangione, che facevano parte dell’entourage di Attardi. Per loro il processo inizia il prossimo 24 ottobre a Gela.

Ha scelto, invece, il rito immediato Giancarlo Giugno, ritenuto uno dei boss di Niscemi, che verrà processato direttamente domani. A scegliere il rito abbreviato è stato, invece, Salvatore Ficarra – considerato uomo di fiducia del boss gelese Alessandro Barberi e postino per conto del boss nei confronti degli amministratori locali dell’epoca – che verrà giudicato davanti al giudice per le indagini preliminari a Caltanissetta il prossimo 5 luglio. 

Il giudice ha, inoltre, rigettato le richieste di revoca per le misure cautelari per Francesco Alesci e Francesco Spatola. Restano ancora in carcere, oltre a loro due, anche Salvatore Ficarra e Giancarlo Giugno ai quali viene contestato il reato di associazione mafiosa

Alle ultime elezioni amministrative, La Rosa ha perso il ballottaggio, fermandosi al 41 per cento, a fronte del 58 per cento dell’avvocato Massimiliano Conti, diventato il nuovo sindaco di Niscemi. A metà aprile, l’attuale consiglio comunale ha deciso di costituirsi parte civile nel processo. L’ex sindaco non si è presentato anche se da consigliere comunale avrebbe potuto prendere parte alla votazione

Marta Silvestre

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