Niscemi, fogli di via per due attivisti No Muos Arboscelli: «Non sono la trottola di nessuno»

Nicola Arboscelli e Giuseppe De Maria, attivisti No Muos, hanno ricevuto questa mattina a Niscemi un foglio di via. Si tratta di un atto amministrativo, predisposto dalla questura di Caltanissetta e notificato questa mattina dal commissariato locale, che intima di non soggiornare nella cittadina del Nisseno in quanto non sussisterebbe un «motivo di interesse nella permanenza in zona». Atto che non sembra impensierire più di tanto gli attivisti. «Io personalmente ho eletto legalmente domicilio qui in città, e certamente tramite i miei legali mi opporrò. Il mio ruolo all’interno della comunità cittadina può ampiamente essere dimostrato», commenta la vicenda Arboscelli.

Già attivista No Tav in Val Di Susa, è residente a Cefalù, nel cui commissariato locale dovrebbe andare per firmare un foglio di presenza. «Ma non ho nessuna intenzione di recarmici, non sono la trottola di nessuno – dichiara Arboscelli -. Mi preoccupano di più le accuse per una presunta “resistenza attiva” che avrei opposto nei blocchi di giorno 22 e 26 aprile, ma non ho ancora ricevuto una notifica di denuncia. Se arrivasse si dovrebbero attendere i tempi lunghissimi della giustizia», afferma l’uomo, da mesi impegnato nei comitati locali che si oppongono alla costruzione del grande impianto di antenne satellitari dell’esercito americano. Un terzo foglio di via, non ancora notificato, sarebbe pronto anche nei confronti di Turi Vaccaro, l’attivista che, insieme ad Arboscelli, nelle scorse settimane è stato arrestato per aver fatto irruzione nella base militare Usa, e che ha passato una intera giornata sopra una delle antenne militari. «Confermiamo la notifica di questi due atti. Questi provvedimenti sono emessi dall’autorità amministrativa dopo aver valutato singolarmente i profili, più o meno delinquenziali, dei soggetti, e non riguardano la totalità degli attivisti», riferiscono intanto dal commissariato di polizia di Niscemi. Ma nonostante tutto Nicola Arboscelli si dice fiducioso. «La verità della mia condotta, ben diversa da quella descritta dalle forze dell’ordine, è stata per fortuna documentata in foto e video», spiega.

«Da un punto di vista legale, posso solo dire che un atto di questo tipo, da parte di chi consapevolmente prende parti ad azioni di protesta, è in qualche modo da tenere in conto», commenta Paola Barrano, legale dei due manifestanti. Che si dice invece «inquietata dalle continue aggressioni nei confronti delle mamme che partecipano ai blocchi». Giorno 30 aprile «Samanta Cinnirella si è ritrovata piena di lividi su tutto il corpo», denuncia l’avvocato.

«Questa mattina, dopo la notifica in commissariato dei fogli di via, le mamme hanno fatto un blocco in solidarietà, ma non sono state sfiorate dagli agenti», commenta Sandro Rinnone dal presidio No Muos di fronte alla base americana. Per i prossimi giorni potrebbe però essere organizzata «una grande manifestazione di fronte alla questura, dove i cittadini avranno modo di dire pubblicamente che siamo persone gradite», conclude Arboscelli.

Leandro Perrotta

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