Niente tavolini in via Santa Filomena Il Comune: «Ci sono criticità da risolvere»

«In via Santa Filomena sono state rilevate alcune criticità, che stiamo cercando di risolvere». Lo dichiara l’assessore al Commercio del Comune di Catania Fabio Falco, all’indomani delle proteste dei ristoratori sul mancato rinnovo delle autorizzazioni invernali per l’installazione dei tavolini nella stradina pedonale in pieno centro. «Abbiamo rilevato indici di rumorosità oltre le soglie tollerabili e schiamazzi notturni, siamo intervenuti su segnalazione di residenti e proprietari di alberghi e bed & breakfast nella zona» spiega l’assessore. Ma i proprietari dei locali chiedono una soluzione immediata.

«Qualcuno ha decretato che il bisbiglio delle persone che mangiano o il rumore delle posate che “stridono” sul piatto, sono un grosso problema di ordine pubblico. E i nostri tavolini darebbero problemi di viabilità, in una strada chiusa al traffico» dichiara Andrea Graziano, proprietario di due noti ristoranti in via Santa Filomena. Che provocatoriamente all’ufficio per lo sviluppo attività produttive del Comune chiede: «Perché le autorizzazioni in periodo estivo vengono concesse? Se c’è un problema di ordine pubblico d’estate non vale?».

 

“Arrusti e mangia” sulle strisce pedonali. «Chi è abusivo non viene controllato» denuncia Andrea Graziano

Sul proprio blog Caponataweb, ha pubblicato le desolanti fotografie dei marciapiedi invasi dalle auto in quella che definisce «il vero polo enogastronimico cittadino». «Non si considera quante persone, quante famiglie, quanti imprenditori pagheranno le conseguenze di queste decisioni prese con il massimo della leggerezza» protesta Graziano, che mette a confronto le criticità rilevate in via Santa Filomena con «le centinaia di realtà abusive distribuite in città, senza licenze e verifiche sanitarie. Chi è in regola invece viene punito».

«Avremo un incontro chiarificatore tra il sindaco, l’assessore al centro storico  e gli operatori» promette intanto Falco, che prosegue « non credo siano problemi imputabili agli operatori quanto agli utilizzatori». Tutto bene quindi? Non per Graziano che racconta di aver ricevuto «la solidarietà di decine di politici, ma in periodo elettorale conta poco». L’unica cosa che conta, dunque, sono le regole. E il Comune, secondo Graziano, sarebbe il primo a non rispettarle. «Io ho ricevuto 32 controlli nell’ultimo anno, e mai un verbale. Poi ho fatto una richiesta scritta all’amministrazione per il prolungamento dell’autorizzazione all’uso dei tavolini il 27 novembre – prosegue Graziano -. Dovevo ricevere risposta entro trenta giorni, e non è avvenuto. E oggi ci viene detto che le autorizzazioni per il periodo invernale erano state concesse in via “sperimentale per un anno”. Ma non è vero, noi le abbiamo dal 2010».

«Si è trattata di una momentanea sospensione delle autorizzazioni nell’attesa di poter capire come agire, in modo da procedere in maniera universale. Il centro storico deve essere trattato allo stesso modo» spiega ancora l’assessore Falco. Che, sul nuovo regolamento per il posizionamento dei dehors in città redatto recentemente dall’amministrazione, promette «un esame da parte del Consiglio comunalein tempi brevi, forse entro gennaio».

Un’auto ostruisce l’ingresso a un locale di via Santa Filomena

Ma, anche su questo punto, Graziano non ci sta: «Noi non dobbiamo piazzare strutture come i dehors, ma solo semplici tavolini. Perché in piazza Teatro Massimo o in via Mancini le autorizzazioni vengono concesse?» chiede il ristoratore. Che, forte del grande seguito che la sua protesta ha avuto sul web, ha già in mente una idea per sbloccare la situazione. «Se non avremo le autorizzazioni dovremo adattarci al resto della città, che fa concorrenza sleale. Dovremo diventare abusivi anche noi, un metodo che ci infastidisce ma necessario». Verranno piazzati i tavolini in strada senza autorizzazioni dunque? «Chiederemo l’aiuto dei nostri clienti per diventare abusivi» spiega Graziano. Per i tavolini in via Santa Filomena si prepara una protesta dalle forme originali, ma ancora da definire.

[Foto di Andrea Graziano]

Leandro Perrotta

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