Nicolosi, ragazza di 20 anni uccisa a coltellate Confessa l’ex, nel 2013 denunciato per stalking

Una giovane di 21 anni, Giordana Di Stefano, è stata uccisa a coltellate a Nicolosi. Il corpo della donna – madre di una bambina di quattro anni e mezzo – è stato trovato in via Mompeluso, nella periferia del Comune etneo, a pochi passi da una vettura a lei intestata, un’Audi A2. A ucciderla sarebbe stato l’ex compagno, Luca Priolo – 24 anni, padre della bimba – fermato a Milano dove ha confessato rendendo dichiarazioni spontanee. La procura di Catania ha emesso nei suoi confronti un fermo per omicidio volontario aggravato. Il giovane – dopo aver viaggiato fino al capoluogo lombardo con l’auto della madre – avrebbe comprato un biglietto ferroviario per la Svizzera. Le forze dell’ordine lo hanno bloccato mentre si trovava già alla stazione. 

Giordana Di Stefano è stata trovata nella strada periferica di Nicolosi, vicino lo sportello del guidatore. Secondo un primo esame, le sono state inferte diverse coltellate all’addome, al torace e alla gola. Stamattina i genitori ne avevano denunciato la scomparsa, perché da ieri sera non si avevano più sue notizie dopo un incontro proprio Luca Priolo. La ventenne nell’ottobre 2013 ha presentato una denuncia per stalking nei confronti dell’ex compagno. 

Nella sua denuncia di due anni fa, la vittima ha raccontato di sms assillanti e appostamenti da parte del giovane. Proprio oggi avrebbe dovuto celebrarsi la prima udienza preliminare, rinviata perché l’avvocato della parte avversa ha chiesto il ricorso a riti alternativi e una risoluzione bonaria. I due, inoltre, avevano in corso una causa civile per l’affido esclusivo della figlia. La donna ha presentato la richiesta, accettata dal padre in cambio del ritiro della denuncia. Priolo avrebbe voluto chiudere il procedimento per il rilascio del porto d’armi, necessario per ottenere un posto da guardia giurata al quale avrebbe aspirato. Dal 2013, precisano fonti di agenzia, non sarebbero state segnalate altre minacce né Di Stefano avrebbe nominato un legale difensore. 

«Lui era geloso, ma non violento. Lei non aveva paura di lui e non riusciamo a credere che sia stato Luca», dichiarano due amiche all’agenzia Ansa. «In passato era stato denunciato da Giordana, ma perché non si rassegnava alla fine della loro storia? La seguiva continuamente. Ultimamente si erano riavvicinati ma la loro era una storia contrastata – proseguono – si lasciavano e si rimettevano insieme spesso, fino a quando lei non ha voluto più». «Lui voleva tornare con lei, le voleva bene», afferma un amico dell’uomo, Igor Licari. «Ho provato a chiamarlo al cellulare ma è spento da tempo. Aveva comprato una sim statunitense perché voleva andare a lavorare a New York». 

Giordana Di Stefano era una ballerina della compagnia di danza Tecne. «È troppo il dolore in questo momento», riesce a dire a MeridioNews Giuseppe Marino, coreografo del gruppo. La vittima ogni tanto si allenava in una palestra di Acireale di proprietà di Marino. «Non era solo una ballerina, eravamo amici», conclude. Intanto sui social network gli amici rilanciano una delle ultime sue ultime foto, scattata da un fotografo che ha scelto di restare anonimo. 

Sull’omicidio indagano i carabinieri della compagnia di Paternò e del comando provinciale di Catania. Sul posto anche il pubblico ministero Andrea Sorrentino. I militari hanno effettuato dei sopralluoghi in un boschetto limitrofo alla strada e avrebbero trovato l’arma del delitto. 

Salvatore Caruso

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