Cronaca

Neutralizzati nove ordigni nello Stretto di Messina dai palombari della Marina

Otto bombe d’aereo e un proiettile di grosso calibro sono stati neutralizzati dalla marina militare di Augusta, nelle acque dello Stretto di Messina. Le operazioni, condotte dai palombari del reparto subacquei ed incursori, si sono concentrate lungo la costa messinese e a Bolano, Acciarello, in provincia di Reggio Calabria. La segnalazione della presenza di ordigni è stata comunicata da una ditta di lavori subacquei impegnata nelle indagini preventive nell’ambito del progetto Bolano-Annunziata, un’opera di
approvvigionamento energetico (cavi subacquei) che collegherà Messina e Reggio Calabria.

Su incarico delle prefetture di di entrambe le città, i palombari della Marina Militare hanno elaborato un piano per la bonifica degli ordigni, localizzati a profondità comprese tra i 35 e i 40 metri. Gli ordigni sono stati successivamente riconosciuti come 4 bombe d’aereo da 500 libbre, 3 bombe d’aereo da 250 libbre e un proietto di grosso calibro, per un totale di 8 pezzi, tutti risalenti al secondo conflitto mondiale. Le operazioni si sono rivelate estremamente complesse, con difficoltà tecniche che hanno richiesto particolari attenzioni.

I fattori ambientali hanno influito significativamente sullo svolgimento delle operazioni: immersioni
a quote rilevanti, forti correnti e condizioni meteo avverse hanno messo a dura prova i palombari
impegnati sul campo. A rendere l’intervento ancora più delicato è stata la tipologia degli ordigni,
bombe d’aereo armate con spolette inserite, il che ha richiesto un attento processo di rimozione, rimorchio e distruzione per garantire la sicurezza degli operatori subacquei e della comunità circostante. La bonifica non ha lasciato nulla al caso: ogni fase è stata attentamente pianificata attraverso un coordinamento efficace che ha visto il coinvolgimento delle capitanerie di porto e della guardia di finanza di Messina e Reggio Calabria, al fine di garantire un’adeguata cornice di sicurezza.

La popolazione è stata informata attraverso comunicati che hanno coinvolto i cittadini, evitando
allarmismi. Nel lungo termine, operazioni di questo tipo portano benefici tangibili alla comunità locale. La rimozione di residuati bellici migliora la sicurezza della zona, favorendo anche il rilancio delle attività marittime, dalla pesca al turismo. Nello specifico, l’eliminazione dei residuati bellici consentirà la posa in sicurezza dei cavi subacquei dell’elettrodotto Bolano-Annunziata, una nuova infrastruttura che aumenterà la capacità di interconnessione tra la Sicilia e il Continente fino a 2.000 MW, contribuendo allo sviluppo e all’integrazione delle fonti rinnovabili nel Sud Italia.

Redazione

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