Nessuno tocchi Rosalia, in ricordo di tutte le donne uccise Palermo schierata contro violenze, soprusi e femminicidi

Un pomeriggio in ricordo di Elvira Bruno, 53enne uccisa dal compagno ad aprile, e di Maria Scavo, uccisa anche lei dall’ex marito nel negozio in cui lavorava a Carini quasi un mese fa. È stato un pomeriggio di dolore e di memoria quello che ha ospitato l’annuale manifestazione palermitana per dire no alla violenza sulle donne, simbolicamente intitolata Nessuno tocchi Rosalia, e che si celebra proprio a pochi giorni dal festino. Cittadini, volontari, attivisti, militanti, associazioni, donne e bambini si sono riuniti a partire dalle 18.30 a piazza Politeama, riempita per l’occasione di sagome femminili bianche, in plastica o disegnate. E sulle quali era possibile poggiare un fiore bianco. 

La convenzione di Istanbul contro la violenza alle donne, dal 2013 legge italiana, riconosce che le donne e le ragazze sono esposte a gravi forme di violenza, tra cui violenza domestica, molestie sessuali, stupro, matrimonio forzato, che sono una grave violazione dei diritti delle donne. La convenzione afferma che le vittime hanno diritto a servizi specialistici (centri antiviolenza, case) e servizi generali (servizi pubblici) adeguati a garantire sostegno e protezione alle vittime. I centri antiviolenza delle donne da più di vent’anni sono luoghi a cui chiedere aiuto per agire per tempo e interrompere la violenza in sicurezza. Nei centri i percorsi di uscita dalla violenza sono monitorati anche con una valutazione del rischio per le donne e per i loro figli e le loro figlie.

Da aprile ad oggi nel territorio palermitano Elvira Bruno e Maria Scavo hanno perso la vita per mano del proprio partner ed ex partner. Morti violente. Sono state uccise da mani un tempo amate. Uccise quando hanno deciso di cambiare la loro vita, di scegliere una vita libera dalla violenza. Noi le vogliamo ricordare in piazza, insieme alle altre donne uccise nel 2018 da quella violenza che già subivano nella loro vita privata e che ha raggiunto il culmine con l’assassinio», il commento degli organizzatori dell’evento, promosso dal Coordinamento Antiviolenza 21 Luglio e dall’associazione Le Onde Onlus, con il patrocinio del Comune di Palermo. 

«Le donne, le ragazze, le bambine e i bambini devono trovare nei centri antiviolenza e nelle case rifugio sostegno e protezione sempre. È una responsabilità sociale e istituzionale garantire il loro funzionamento a pieno ritmo. Come Rosalia, secondo la leggenda popolare, fu vittima di “pressioni insistenti” all’interno della sua famiglia per un matrimonio non voluto cui è riuscita a sfuggire con l’eremitaggio, molte donne ogni giorno soffrono violenze e pressioni. Ogni tre giorni una donna viene uccisa. Sono uccise principalmente per mano dei loro mariti, ex-mariti, padri, fratelli, fidanzati, amanti, sfruttatori. Anche quest’anno disegneremo sull’asfalto un numero di sagome corrispondente al numero delle donne assassinate in Italia nel 2018 per femminicidio».

Silvia Buffa

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