Neonata morta, l’assessore Borsellino all’Ars Crocetta: «La sua relazione andrà alle procure»

«Si è paventato il commissariamento dell’assessorato mentre l’assessorato stava ancora raccogliendo informazioni». Risponde così Lucia Borsellino, assessore regionale alla Sanità, all’ipotesi paventata dal ministro della salute Beatrice Lorenzin, che ha ipotizzato il provvedimento poche ore fa alla Camera dei deputati nel corso di una relazione sul caso della morte lo scorso 12 febbraio di una bambina appena nata nella clinica privata Gibiino di Catania, Nicole, mentre l’ambulanza su cui era a bordo si dirigeva verso l’ospedale di Ragusa, dopo che le unità di terapia intensiva neonatale degli ospedali catanesi avevano riferito di essere senza posti disponibili. Secondo quanto riferito da Borsellino all’Assemblea regionale siciliana la notizia della morte della bambina è stata da lei appresa dalla stampa «mentre mi trovavo in assessorato. In serata ho anche informato il ministro, chiedendo subito di poter effettuare una ispezione congiunta. Nel giro di poche ore ho appreso sempre dalla stampa dell’invio di ispettori ministeriali». La relazione, secondo quanto annunciato dal presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta «verrà inviata alle procure». Crocetta ha anche riferito di considerare la richiesta di dimissioni della figlia del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia nel ’92, arrivata all’indomani dell’episodio come «rientrata»

Nella sua relazione all’Ars emergono anche particolari sulla vicenda: l‘ambulanza sarebbe partita solo un’ora e mezza dopo la nascita, ma l’assessorato non è ancora a conoscenza dell’ora della morte perché il medico che l’ha fatta nascere «non ha voluto parlare con i funzionari della Regione che fanno parte della commissione congiunta col ministero». E come già riferito da Lorenzin alla Camera, anche Borsellino sottolinea il mancato rispetto della norma sul trasporto neonatale d’emergenza, considerandolo un elemento rilevante le ragioni per le quali «non si sia ritenuto da parte della casa di cura, attesa l’indisponibilità di posti letto e la gravità della circostanza, di portare la bambina al pronto soccorso di uno dei tre nosocomi” di Catania», ha affermato l’assessore alla Sanità.

«Una struttura ospedaliera sede di centro hub – ha proseguito Borsellino – non può rimanere ancorata al sistema del posto letto disponibile ma deve riferirsi alla “presa in carico” del paziente alla sua accoglienza e poi deciderne l’eventuale trasferimento”. L’assessore ha sottolineato inoltrena che «i posti letto, in caso di condizioni particolari di urgenza e di necessità, possono essere aumentati al bisogno, sulla base di disposizioni dell’accettante o della direzione sanitaria. Inoltre – ha proseguoito – il rifiuto al ricovero per mancanza di posti letto è illecito e configura il reato di omissione di soccorso e di omissioni di atti d’ufficio, è ipotizzabile inoltre il reato di interruzione di servizio di pubblica necessità», ha concluso Borsellino. 

Redazione

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