Nelle acque di Avola un relitto spagnolo

Un relitto di una nave spagnola diciassettesimo secolo è stato trovato nel mare al largo di Avola, un grosso centro costiero della provincia di Siracusa. Con molta probabilità, si tratterebbe di un’imbarcazione che faceva parte della flotta spagnola in quel tempo in guerra contro gli inglesi.

Costanzo Ciaprini, comandante del Reparto operativo aeronavale, la racconta così al Corriere della Sera: “Stavamo rastrellando la zona tra Siracusa e Porto Palo, e con un pizzico di fortuna uno dei nostri militari, al di fuori della propria attività di servizio, ha notato alcuni elementi di ferro e di legno”.

Un ritrovamento che gli esperti definiscono “eccezionale”, insomma. Una scoperta che è il frutto del lavoro dalla sezione operativa navale di Siracusa nel quadro di un servizio coordinato dal Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo e della Sovrintendenza del Mare della Regione siciliana.

Che si tratti di una nave da guerra non ci sono dubbi. A dimostrarlo ci sono i cinque cannoni ritrovati in fondo al mare. Ogni cannone è lungo due metri,mentre i carrelli dovrebbe essere stati realizzati, stando a quanto riferito dagli esperti, tra la fine del ‘600 e i primi del ‘700.

Il lavoro su questo va avanti dal mese scorso. Militari e Sovrintendenza del mare hanno operato fianco a fianco. Le esplorazioni sono durare una ventina di giorni. Sono intervenuti il Nucleo sommozzatori di Messina e due motovedette della Guardia di Finanza in collaborazione, come già accennato, con i subacquei guidati dal sovrintendente, Sebastiano Tusa.

“Evito sempre esagerazioni o grandi metafore, però in questo caso si tratta davvero di una scoperta eccezionale, importantissima per la storia di quest’Isola – dice Tusa sempre al Corriere della Sera -. Una scoperta assolutamente inedita, di grandissime potenzialità dal punto di vista storico e archeologico”. (sotto a destra, Sebastiano Tusa, foto trata da ancienthistory.com.au) 

Secondo Tusa “questo risultato è frutto anche di una strettissima intesa umana tra la Sovrintendenza e la Finanza, una collaborazione lunga un decennio. Faremo subito un progetto di ricerca – ha concluso il sovrintendente – per cercare di approfondire il ritrovamento del relitto”.

Non è la rima volta che il mare di Siracusa regala importanti scoperte. Nell’ultimo anno il Reparto navale della Guardia di Fiinanza ha portato alla luce un cannone spagnolo dalle parti di Capo Passero, un altro cannone a Capo del Melo e due ancore di epoca romana a Capo Murro di Porco.

 

Redazione

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