Nell’Acese potature degli alberi che fanno discutere Esperto: «Perché limitare le chiome senza motivo?»

Rami spogli e con la chioma scoperta. Un’immagine che in questo periodo vediamo diffusamente, specie lungo viali alberati, piazze principali e strade del centro del territorio. Recidere alcune parti delle piante a volte risulta necessario, specie per alcune tipologie di essenze, anche per salvaguardare l’incolumità pubblica. Tuttavia alcuni cittadini nel territorio dell’Acese hanno giudicato gli interventi particolarmente eccessivi, denunciando il tutto con foto e segnalazioni agli uffici comunali. Ad Aci Catena uno degli interventi più decisi di potatura ha riguardato piazza San Candido, vasta area che funge da parcheggio e dove viene realizzato il mercato settimanale. Le immagini delle operazioni di potatura sono finite anche sui social. «Siamo rimasti particolarmente sorpresi da questi interventi – afferma una residente – Molti hanno denunciato anche la morte di alcuni uccelli che sarebbero rimasti coinvolti durante i tagli. Non si capisce per quale motivo bisogna agire in tal modo». A mostrarsi particolarmente preoccupato è Salvatore Bella, agronomo del Consiglio per la ricerca e l’analisi dell’economia agraria (Crea) di Acireale, che da circa tre mesi ha provato a mettere a conoscenza gli uffici che la modalità con cui si stava procedendo nelle potature per alcune tipologie di alberi avrebbe potuto essere non conforme alle normative vigenti.

«Ci sono delle direttive che specificano come intervenire in questi casi – afferma l’esperto a questa testata –  Peraltro si potrebbe consultare la vicina facoltà di Agraria di Catania prima di procedere, non so se il Comune lo abbia fatto. Nell’università etnea ci sono degli esperti che si occupano proprio di piante ornamentali. Certo è che, anche se ci fossero delle ragioni specifiche che spingono l’amministrazione a procedere, non si può per nessun motivo far scomparire completamente la chioma in alcune tipologie di alberi. Possono essere comprensibili degli interventi di mantenimento della chioma, ma non queste operazioni, che potrebbero considerarsi come delle capitozzature. Mi chiedo perché tagliare tutto, in maniera indiscriminata». Secondo Bella – che sottolinea come la stessa immagine con alberi senza chioma si può riscontrare in diversi Comuni – la procedura attuata da uffici e operai, con la collaborazione dei privati, non soltanto rischia di indebolire la struttura dell’albero, ma permetterebbe anche l’accesso ai patogeni. «Una volta potata drasticamente, la pianta rivegeta più velocemente – sottolinea l’agronomo – Si tratta di succhioni, rami che ricrescono velocemente e si appesantiscono col rischio di cadere e, dunque, essere pericolosi perché hanno una base d’attacco non dimensionata». Bella poi fa notare come dagli uffici non abbia praticamente ricevuto risposte. «Ho provato più volte a sentire gli uffici, sono mesi che segnalo la situazione – precisa – Ma non ho ricevuto risposte. La pianta è come una bilancia e non la aiutiamo certo tagliando i rami in questo modo».

A essere oggetto degli interventi da parte del Comune sono state alcune piante della tipologia delle gravillea e brachychiton. A rivendicare la bontà delle opere di potatura è stato il primo cittadino Nello Oliveri, che prova a liquidare qualsiasi critica: «Gli alberi sono stati potati a norma – replica – L’intervento è stato predisposto dagli uffici e ottimizzato dalla ditta esecutrice». Oltre a via Europa il personale della ditta autorizzata è intervenuto su via Badia, via IV novembre e nel pattinodromo di via delle Olimpiadi. A sentire Oliveri, a questi seguiranno altri interventi. «In alcune zone, le ultime potature risalivano agli anni ’90 – prosegue Oliveri – Il primo intervento lo abbiamo fatto proprio nell’area mercatale, in via Europa, dove alcuni rami si erano spezzati: abbiamo tolto una situazione che poteva essere pericolosa il pericolo e abbiamo ridato dignità agli alberi e all’area. Le prossime azioni interesseranno gli alberi antistanti al municipio e alcune parti relative alla frazione di Aci San Filippo». 

Gli stessi interventi di potatura hanno interessato anche la vicina Acireale, come testimoniano alcune foto di via dell’Agricoltura, nelle vicinanze della stazione ferroviaria, e lungo viale Regina Margherita, nel cuore della città dei cento campanili. Anche in questo caso, gli interventi hanno compreso pure le frazioni di Aci Platani e Santa Maria la Scala. A occuparsi del verde ad Acireale è l’assessore Danilo Pulvirenti, subentrato al dimissionario Daniele La Rosa. «Ci sono degli interventi che sono abbastanza importanti – dichiara l’assessore – Ma dobbiamo valutare caso per caso, non possiamo generalizzare: ci sono piante che hanno bisogno della potatura, anche in base al contesto in cui si trovano. Ogni operazione è fatta dal nostro personale che lavora con dedizione. Ad Acireale abbiamo una consulta all’Ambiente, con cui siamo sempre disposti a confrontarci – conclude l’assessore – ci siamo già incontrati una volta e abbiamo in programma di vederci di nuovo e valutare eventuali interventi migliorativi».

Carmelo Lombardo

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