Via Francesco Baracca non si ferma mai. Non l’ha fatto neanche dopo l’operazione Tricolore, quando le forze dell’ordine hanno messo a segno un colpo durissimo allo spaccio nel quartiere di San Leone (o San Berillo nuovo). Stavolta gli uomini della squadra mobile sono andati quasi a colpo sicuro, dopo avere monitorato a lungo le attività di Vito Giuffrida (classe 1975), pregiudicato e arrestato nel 2015 per associazione mafiosa in relazione al clan dei Cursoti milanesi.
I poliziotti hanno cominciato a monitorare l’appartamento di via Baracca in cui Giuffrida era entrato. Dentro, all’interno di un appartamento, sarebbero stati ritrovati 75 grammi di cocaina già confezionata in tre involucri, e un bilancino di precisione. A casa dell’uomo, inoltre, sarebbero stati trovati e sequestrati 43.450 euro in banconote di vario taglio, nascosti all’interno di un doppio fondo nell’armadio della camera da letto.
Così sono scattate, di nuovo, le manette per Giuffrida. L’accusa, nei suoi confronti, è di detenzione ai fini di spaccio di droga. Nel 2015, nell’ambito del precedente arresto, Vito Giuffrida era coinvolto assieme a Carmelo Di Stefano e Rosario Pitarà, detto Saretto u furasteri, ritenuti esponenti di vertice dei Cursoti milanesi. Adesso l’uomo si trova agli arresti domiciliari.
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