Nativi Digitali, un cortometraggio contro il cyberbullismo Giovanna Marano: «Necessaria una coerenza educativa»

Il cortometraggio scritto e diretto da Elena Pistillo, racconta la storia di Marco e Giulia, ragazzini Nativi Digitali (da qui il titolo della pellicola) che, avendo una situazione familiare problematica, si rifugiano in un ambiente virtuale alimentato da un uso smodato di smartphone e videogiochi.

L’attrice teatrale ha previsto un «lieto – e bucolico – fine» che riuscirà a far dimenticare ai piccoli protagonisti, per un po’ di tempo, la presenza ossessiva dei dispositivi elettronici in una domenica autunnale. Accese le luci e dopo un lungo applauso, si dà inizio agli interventi che vedono susseguirsi sul palco psicoterapeuti, educatori e operatori culturali. Dai problemi fisici,sia psichici che posturali, passando da quel senso di inadeguatezza che porta al «ritiro sociale», si termina con il parlare del bullismo (anche in modalità cyber) che investe di responsabilità la Scuola a cui le famiglie hanno sempre più demandato la propria «autorità».

È il turno quindi dell’assessore Giovanna Marano che, dopo aver salutato e ringraziato i dirigenti scolastici presenti in sala, richiama a quella «coerenza educativa» che dovrebbe guidare i genitori e i professori attraverso l’esempio quotidiano, talvolta difficile da praticare, ma necessario per dar vita ad un patto scuola-famiglia. Prima dei saluti finali, c’è spazio per l’intervento di alcuni dirigenti scolastici, tra cui quello di Riccardo Ganazzoli, dirigente dell’Istituto Comprensivo Antonio Ugo, salito alla ribalta l’anno scorso per aver «osato» organizzare la festa dell’accoglienza e vittima di polemiche ed insulti razzisti.

«Nell’anno scolastico in corso abbiamo bandito l’uso dei cellulari» ha affermato il dirigente scolastico e «nonostante le resistenze iniziali – e qualche sanzione – ora l’iniziativa ha il gradimento della maggioranza dei genitori». «Le famiglie sanno che qualcuno adesso li aiuta, rimediando così a quel deficit di autorità perso dentro casa», ha concluso Riccardo Ganazzoli richiamando ancora a quel patto scuola-famiglia più volte citato oggi.

Antonio Melita

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