Nasce il kit per cucinare a casa l’arancino perfetto Vendite online, richieste da Australia e dall’Oriente

Mentre Palermo, Catania e Messina si contendono la paternità dell’arancino, o arancina che dir si voglia, c’è chi ha ideato uno strumento che consente alle casalinghe e ai ristoratori di tutto il mondo di riprodurre nelle proprie cucine il prelibato rustico siciliano. Nasce proprio con questo obiettivo, l’idea di una coppia di coniugi siciliani – ragusano lui, palermitana lei – che nel 2012 hanno brevetto l’arancinotto. Questo il nome dello strumento che consente di riprodurre il rustico nelle forme più conosciute. A punta o rotondo. Compreso quello del ferry boat dello Stretto. 

«L’idea è venuta a mio marito», spiega Maria Nella Mele, che insieme al compagno di vita Giovanni Cugnata ha registrato il marchio arancinotto e nel 2014 ha fondato l’azienda che esporta il prodotto in tutto il mondo. «Giovanni è un ex tornitore. Ha lavorato in questo settore per tantissimi anni. Contribuiva a realizzare per lo più macchinari industriali per la ristorazione. E proprio guardando queste grosse apparecchiature ha pensato di ideare uno strumento alla portata di tutti, maneggevole e che consentisse a chiunque di preparare un buon arancino». 

Realizzato il bozzetto e stampato il prodotto in scala commerciale, è cominciata la vendita. «Abbiamo da subito scelto di puntare sulle vendite on line – racconta a Meridionews Maria Nella – e i riscontri non sono mancati. Gli ordini sono cominciati ad arrivare un po’ dappertutto». Australia e Nuova Caledonia i posti più insoliti. Ma anche Giappone, Corea e persino Caracas. «In quest’ultimo caso ci ha contattato un catanese che gestisce un bar all’aeroporto che ci ha ringraziato perché è riuscito a portare anche in Venezuela la bontà di questo rustico». 

L’arancino viene realizzato manualmente, «ma questo comporta una serie di manipolazioni non facili da realizzare se non da mani esperte. Invece con l’arancinotto chiunque, anche il più inesperto, realizza arancini perfetti». Si possono scegliere varie misure e varie forme. Ci sono anche due linee, «una professionale per chi lavora nel settore ristorazione e una per l’uso casalingo. E ci tengo a sottolineare che sono interamente fatti in Sicilia». Nota stonata: dal 2015 sono comparse in commercio le imitazioni dello strumento ragusano. «Anche sul nostro sito internet cerchiamo di mettere in guardia i consumatori – ribadisce Mele – si tratta di prodotti realizzati forse in Cina e non con materiali compatibili con l’uso alimentare. Siamo aiutati in questa lotta alla contraffazione dalla Guardia di Finanza che è vicina gli imprenditori che investono nel made in Italy». 

Non ammette imitazioni la ricetta dell’arancino, che è allegata all’arancinotto. «Da buona palermitana – ironizza Maria Nella – quella che si trova all’interno delle confezioni è proprio quella del capoluogo siciliano. Quella che conosco meglio. Poi ognuno può farcire il rustico come meglio gradisce. Credo che il ripieno sia uguale sia a Palermo che a Catania e Messina. L’importate è che si usi la ricetta siciliana». Oltre che on line, dove è approdato anche su Amazon, l’arancinotto è venduto a Roma e a Taormina, in negozi specializzati e in altri punti vendita che trattano casalinghi. «Il successo è la sua semplicità, oltre al fatto che è affidabile e, particolare da non trascurare, facilmente lavabile». 

La facilità di utilizzo ha spinto alcuni ristoratori a contattate direttamente l’azienda ragusana per chiedere che venissero realizzate forme diverse. «Ci hanno chiesto di farne uno a forma di timballo, per un ristoratore che voleva diversificare con le forme i vari gusti». E in tema di gusti ha fatto il giro del web la campagna pubblicitaria che l’azienda ha lanciato on line in occasione del Family day. «Abbiamo pensato di accostare le polemiche sorte a livello nazionale sulle coppie di fatto alla diatriba sulla paternità dell’arancino, che in Sicilia vede contrapposti principalmente Catania e Palermo». Ad ognuno il suo gusto, questo il nome dello slogan che accostava arancini e arancine, arancine e arancine, e per finire arancini e arancini. «Per noi questo rustico non ha sesso e siamo per la famiglia, da chiunque sia composta». 

Insieme ai due coniugi siciliani danno un mano nella ditta a gestione familiare anche i figli Andrea, 23 anni e Francesco, 17 anni. E da un’intuizione del maggiore nasce il kit del ferry boat. «Insieme all’arancinotto, trovi nella confezione tutto il necessario per preparare il rustico. Dal riso al ragù. È pensato per i turisti che attraversano lo Stretto a bordo delle navi. Ci piace pensare che tornati a casa si cimentino nel preparare questa prelibatezza che hanno gustato in Sicilia».

Simona Arena

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