DURO IL GIUDIZIO DEL MOVIMENTO 5 STELLE SUL PRESTITO DA QUASI UN MILIARDO DI EURO CHE LA REGIONE, COMMISSARIO DELLO STATO PERMETTENDO, DOVREBBE CONTRARRE. UN MEGA DEBITO PER PAGARE ALTRI DEBITI
Una condanna per la Sicilia a 30 anni di maxitasse.
Il Movimento 5 Stelle è lapidario sul sì dell’Ars che regalerà ai siciliani aliquote maggiorate Irpef ed Irap per i prossimi tre decenni e congelerà lo sviluppo dell’Isola. E annuncia una possibile denuncia alla Corte dei Conti per un possibile danno all’Erario.
C’era la concreta possibilità – ha affermato Stefano Zito – di rinegoziare il debito con Enel e Telecom e, probabilmente, con le altre aziende creditrici, ma questo tentativo, che avrebbe potuto fare risparmiare i siciliani, probabilmente non è stato nemmeno esperito.
Il mega-prestito – cui il Movimento ha votato convintamente no – tra l’altro, non salverà proprio nessuna impresa, visto che – ha detto Stefano Zito – i creditori sono grosse aziende farmaceutiche, non certo a corto di ossigeno e non sono nemmeno siciliane.
L’operazione è stata bollata dal Movimento come folle e che porta a pagare debiti con altri debiti, senza assicurare un minimo di sviluppo, varata da parte di un Governo-armata Brancaleone – ha aggiunto Giancarlo Cancelleri – a cui si deve solo staccare la spina. Potete rimescolare, rimpastare, shakerare – ha detto ai deputati in aula – ma in questo Governo non cambia nulla. A Crocetta concediamo solo un minuto, un minuto di vergogna per tutto quello che non ha fatto”.
Parecchio critici gli interventi sul mutuo dei deputati, Francesco Ciaccio (che annuncia che ripresenterà in Finanziaria l’emendamento sulla riduzione delle auto blu, dichiarato inammissibile), Claudia La Rocca e Angela Foti (che hanno ribadito, tra l’altro, il concetto del mancato risparmio, derivato da una eventuale mancata transazione).
Il capogruppo Francesco Cappello ha condannato il comportamento delle forze politiche in aula, ormai un blocco indistinto tra falsa opposizione e claudicante maggioranza, amalgamato da un unico obiettivo: sconfiggere il Movimento 5 Stelle.
L’Aula ha anche approvato due ordini del giorno che vedono come prima firmataria Claudia La Rocca: il primo punta a rendere effettiva l’applicazione dell’articolo 14 della legge regionale 11/2010 (misure relative alla trasparenza dei conti pubblici), il secondo punta a velocizzare, in sede di Commissione paritetica Stato-Regioni, la discussione relativa al mancato gettito Irpef da parte dello Stato, che provoca mancate entrate per quasi tre miliardi di euro.
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