«Tutto è legato all’offerta del personale dirigente delle forze politiche». Nello Musumeci torna così sulle polemiche nate dagli ingressi in giunta di Toni Scilla e Marco Zambuto e soprattutto all’uscita dal governo dell’unica donna (Bernardette Grasso). «La mia posizione è chiara. Ho lanciato un appello in questo senso: condivido la necessità di impegnare le donne in politica con ruoli importanti ma non solo perché donne, così come non avrebbe senso impegnare l’uomo in politica solo perché uomo», ha aggiunto il presidente della Regione a margine di una conferenza stampa su misure di sostegno all’agricoltura.
Le parole di Musumeci, dai toni di certo meno coloriti, ha in qualche modo riproposto la posizione del deputato neoleghista Figuccia, la cui dichiarazione su ciò che realmente conta nella designazione di un assessore ha destato scalpore. «Al di là del genere – ha aggiunto il governatore – bisogna fornire competenze, capacità ed entusiasmo. Per quanto mi riguarda ho sempre sostenuto che la donna abbia un valore aggiunto. In Sicilia siamo molto indietro: il Pd, per esempio, non ha una donna all’interno del suo gruppo parlamentare».
Guardando ai cambi nella squadra di governo, Musumeci ha poi specificato di ritenere le nomine di Scilla e Zambuto non un rimpato ma una «semplice sostituzione». La sesta dall’inizio della legislatura. «Se guardo indietro provo rossore di fronte ai 46 di Crocetta», ha chiosato il presidente.
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