Murales Impastato imbrattato con scritte anti-vaccini «Va ripristinato subito, così è insulto alla memoria»

«No dittatura, no 12 vaccini». Sotto alla scritta «La mafia uccide, il silenzio pure» che fa bella mostra di sé accanto al ritratto di Peppino Impastato oggi ne è apparsa un’altra. Bomboletta spray verde, lettere in stampatello e un chiarissimo messaggio antivaccinista a deturpare un’opera la cui storia – dall’idea alla realizzazione – non è stata semplice. «Questo murales non trova pace», sospira Riccardo Foti, oggi 19enne, che nel 2015 era stato tra i promotori di un’iniziativa nata tra le mura del liceo scientifico Galileo Galilei e, all’epoca, al centro di un’accesa polemica tra gli studenti e la preside dell’istituto. «Sono andato a vedere intorno a ora di pranzo – racconta Foti – Fino a ieri sera certamente era tutto normale. Ci passo quasi ogni giorno e mi giro sempre a guardarlo, perché tengo molto a quel lavoro».

Le frasi apparse sul muro sotto al cavalcavia di viale Ulisse sono tre: quella che fa esplicito riferimento ai vaccini, un’altra che recita «Non restare in fila, scendi in piazza» e una terza: «… Il popolo», a completare quel «Io sto» che c’è nel disegno originale e che fa ovviamente riferimento a Impastato, il giornalista e militante ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 a Cinisi. Il ritratto della vittima di Cosa nostra è rimasto intatto. A essere stata danneggiata è la parte inferiore, quella con le impronte delle mani degli studenti catanesi che hanno dato il loro contributo. «Noi abbiamo chiamato subito gli uffici comunali per chiedere l’autorizzazione a ripristinare il dipinto – aggiunge il giovane – Speriamo che il permesso arrivi presto. Per fortuna Vincenzo (Magno, l’artista che ha realizzato il murales, ndr) in questo momento si trova a Catania e potrà aiutarci di nuovo».

All’epoca, l’opera era stata finanziata dall’associazione giovanile Atlas, promotrice dell’iniziativa assieme al club service Interact Catania Ovest. «E saremo sempre noi a investire i soldi per rimettere tutto a nuovo – conferma Riccardo Foti, che è anche rappresentante di Interact – Certo, viene un po’ l’amaro in bocca a pensare che abbiano deturpato un murales antimafia. Sono cose che non vanno fatte a prescindere, ma un disegno contro Cosa nostra ha un valore enorme». Il riferimento alla frase della nuova scritta è chiaramente al decreto legge promosso dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin e pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 7 giugno: rende obbligatorie 12 vaccinazioni per i bambini e i ragazzi fino a 16 anni. «Io capisco benissimo che questo è il tema del momento e che ci sia voglia di discuterne – conclude lo studente – Ma non sono questi i modi. A prescindere dal fatto che uno sia pro o contro l’obbligo, intendo. Ma così è un insulto alla memoria».

Luisa Santangelo

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