Turi Vaccaro non si ferma. Dopo aver trascorso la nottata sopra una delle antenne del Muos, il noto pacifista anche in queste ore sta continuando, martello in mano, la propria opera di distruzione di quello che ha considerato da sempre uno strumento di guerra.
A sostenere da lontano la protesta di Vaccaro sono i membri del presidio permanente No Muos: «La notte qui è stata freddissima ma Turi non ha mollato – racconta al telefono Fabio D’Alessandro, mentre sullo sfondo si sente il martellamento di Vaccaro -. Aveva con sé soltanto una piccola coperta. Il sacco a pelo lo ha rifiutato. Da ieri non mangia né beve, eppure continua ad avere un’energia incredibile».
Oltre ai manifestanti, attorno alla base statunitense di Niscemi, sono presenti gli agenti della polizia, che ieri in due occasioni hanno tentato di fare desistere Vaccaro: «Stamattina ci sono meno forze dell’ordine di ieri – continua D’Alessandro – quando per due volte un agente si è arrampicato lungo la parabola cercando di portare giù Turi. Lui però ha un’agilità non comune ed è riuscito facilmente a svicolare».
La protesta simbolica è destinata a continuare a oltranza. Già ieri aveva ipotizzato di smettere a mezzanotte, ma poi invece è rimasto sopra l’impianto: «Continua come nulla fosse, cantando e martellando – conclude D’Alessandro -. Ogni tanto, quando ha bisogno di sentire la vicinanza, ci grida un saluto». Per il resto, Vaccaro rimane lassù. Con il martello e il suo sogno di pace.
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