Stanchi di credere, ma liberi pensare. Si riassume così lo slogan dei No Muos dopo l’annuncio del blocco ai lavori del Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.
Un annuncio, come ricordiamo, arrivato all’indomani degli scontri tra manifestanti e Polizia a Niscemi, dove la marina Usa sta costruendo le nuove parabole satellitari, il Muos per l’appunto.
Il Muos, per la cronaca, è uno strumento di guerra. Serve per individuare con estrema precisione gli obiettivi da colpire. Il problema è che emette radiazioni elettromagnetiche a tempesta che, a occhio e croce, non sembrano un toccasana per la salute degli abitanti di Niscemi e degli altri centri vicini. Rischi per la salute, denunciati, tra gli altri, da due esperti del Politecnico di Torino.
Un altro problema, da non sottovalutare, è che il luogo dove dovrebbe essere realizzato il Muos diventerebbe un obiettivo militare. In pratica, potrebbe essere bombardato dagli nemici degli americani che, per proprietà transitiva, diventerebbero anche nostri nemici, visto che forniamo la base logistica ai militari Usa.
Dunque, rischi per la salute dei siciliani e rischi militari.
Ma cosa è successo dopo l’annuncio di Crocetta dello stop ai lavori del Muos? Praticamente niente. Da Niscemi , infatti, ci informano che i lavori proseguono indisturbati. E che, alla base americana, continuano ad arrivare camion che trasportano materiali necessari alla sua ultimazione. Gli attivisti anti Muos stanno ancora lottando, e, cercano di impedire il passaggio di questi mezzi.
Un fatto assai strano che suggerisce due ipotesi.
La prima: Crocetta recita pirandellianamente (tra l’altro, nella vita ha anche fatto teatro) in una farsa che prevede un gioco delle parti tra lo stesso Presidente della Regione siciliana, Governo nazionale e militari americani.
La seconda: le decisioni del Governo regionale non valgono nulla, e l’Autonomia siciliana, inclusa la vocazione pacifista dell’Isola, viene per l’ennesima volta calpestata, così come il diritto alla Salute dei cittadini sancito dalla Costituzione italiana.
Delle due l’una. Nella prima ipotesi – cioè nel caso delle recita – l’obiettivo del Governo Crocetta potrebbe essere quello di rilanciare il teatro siciliano, visto che anche su questo fronte c’è crisi. Insomma, una strategia economico-culturale…
Nella seconda, ci aspetteremmo una fortissima reazione della giunta siciliana in difesa dell’Autonomia e dei diritti dei siciliani.
Sulla vicenda continuiamo a registrare il silenzio assordante della Chiesa (a proposito: il Vescovo di Caltanissetta dorme o è d’accordo sul Muos?), del Pd (Bersani è candidato proprio in Sicilia: cosa pensa di questa storia: e cosa pensano gli elettori dello stesso Pd siciliano che dovrebbero votarlo?), del Pdl (proprio il Governo Berlusconi ha autorizzato il Muos), del Partito dei Siciliani di Raffaele Lombardo(che da presidente della Regione non ha mosso un dito contro questo progetto), di Grande Sud (qualche mese fa contrario al Muos, oggi in silenzio) e anche di Antonio Ingroia.
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