Muos, gli esperti in Senato: “Il rapporto Usa è di una superficialità inbarazzante”

La settimana scorsa  i Senatori della Commissione Ambiemte e Salute di Palazzo Madama sono venuti in Sicilia per raccogliere informazioni sul Muos di Niscemi (ve lo abbiamo raccontato qui). Oggi, hanno voluto ascoltare gli esperti direttamente a Roma.

Si sono dunque aperte ufficialmente le audizioni sul controverso sistema di comunicazioni satellitari che la Marina Usa sta piazzando in provincia di Caltanissetta.

I senatori hanno voluto ascoltare, tra gli altri, il Pofessore Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino e il Professor Maurizio D’Amore, de La Sapienza di Roma.

Zucchetti ha sottolineato come sulla base delle rilevazioni fatte dal gruppo di dieci scienziati indipendenti che ha redatto il rapporto di studio sull’impianto, “i valori dei campi elettromagnetici stimati per effetto del Muos superano i limiti di sicurezza in relazione ad effetti acuti gia’ ad una distanza di 17 chilometri”.

Un’immagine delle antenne satellitari

Netta la conclusione del gruppo di scienziati che ha redatto il rapporto: “Riteniamo che il Muos – ha affermato Zucchetti – ricade in un contesto di grave inquinamento ambientale, che non puo’ essere ulteriormente inquinato con altre installazioni”.

Dunque, ha sostenuto Zucchetti a Palazzo Madama, “il rischio Muos e’ rilevante: vi sono rischi a breve termine e lungo termine per esposizione cronica ai campi elettromagnetici da parte dei cittadini, ma anche rischi di interferenze con apparecchiature elettromedicali e disturbi per la navigazione aerea”.

In relazione alla presenza di campi elettromagnetici, a Niscemi e zone limitrofe, ha ricordato  Zucchetti, “ci sono gia’ valori prossimi o superiori ai livelli di attenzione previsti dalla legge. Abbiamo dati per cui gia’ le antenne attuali superano i valori previsti”.

L’esperto ha quindi rilevato come “per poter autorizzare l’installazione di un apparato come il Muos, la legge prevede la messa a punto di un modello previsionale per i campi elettromagnetici, ma questo non e’ mai stato fatto. Non avendo tale modello – ha puntualizzato – non e’ possibile ne’ dare un parere ne’ autorizzare l’impianto Muos in mancanza di quanto la legge prescrive”.

Quindi le autorizzazioni del 2011 sono illegittime. Oltre che anticostituzionali, come denunciano in una mozione depositata a Montecitorio i deputati del Gruppo Inter Parlamentari per la Pace: manca, infatti, la ratifica del Parlamento sul via libera all’installazione dell’impianto della Marina Usa.

Molto chiaro anche il professor D’Amore, che già era stato incaricato dal Tar Sicilia di stilare un rapporto sul Muos, in cui aveva concluso che si tratta di un impianto pericoloso. E che, oggi ha ribadito quanto già scritto per i giudici, dinnanzi ai senatori:

Il rapporto di conformita’ redatto dalla Us Navy in merito all’installazione del Muos, l’impianto di comunicazioni satellitari, a Niscemi, ”e’ di una superficialita’ che ho trovato imbarazzante”  ha affermato il  professore emerito presso la facolta’ di Ingegneria e ordinario di elettrotecnica all’universita’ La Sapienza di Roma.

C’e’ un calcolo di campo elettromagnetico – ha rilevato D’Amore – per una zona lontana, mentre interessa sapere cosa avviene nelle aree vicine, ad un massimo di 20 km dalla stazione”. Tra le altre ”carenze” indicate anche il fatto che il rapporto indica che l’antenna Muos ”punta verso il cielo”, ma l’assenza di effetti a terra non e’ certa.

Infine, ha rilevato l’esperto, i rilevamenti elettromagnetici per l’impianto gia’ esistente risultano gia’ ”alti”. Per non parlare della sismicità del territorio e della prossimita’ di tre aeroporti: ”Gli aerei in atterraggio a Comiso ad esempio – ha affermato l’esperto – possono essere investiti dal fascio satellitare”, con prevedibili effetti, ”ma di questo non si parla”.

Voce fuori del coro quella dell’Ispra, già al centro di forti polemiche per la modalità in cui ha eseguito le misurazioni a Niscemi sull’emissioni elettromagnetiche delle antenne già esistenti nella base americana.  Tanto che gli attivisti No Muos contemplano l’ipotesi di una denuncia nei suoi confronti, come vi avevamo detto qui. 

I dati di questo ente governativo, risultano troppo distanti da quelli dell’Arpa Sicilia. Ebbene, questo sarebbe dovuto ad un “errore nella metodologia di calcolo”. Lo ha detto, sempre oggi, a Palazzo Madama il direttore generale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Stefano Laporta

“In nessun caso le emissioni elettromagnetiche superano i limiti di legge” per l’Ispra. Non solo. L’ente si dice sicuro che “le altre 23 antenne in alta frequenza  sono inutilizzate e verranno dismesse appena ci saranno i necessari fondi economici da parte degli Usa”.

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Redazione

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