Muos, domani il voto finale alla Camera. Palazzotto: “Vedremo se il PD entrerà nel merito”

DUE MOZIONI A CONFRONTO. UNA CHIEDE LO STOP, L’ALTRA REGALA CERTEZZE

Bisognerà aspettare domani per conoscere le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati sulle mozioni relative al Muos di Niscemi. Oggi è andata in scena la discussione generale, preludio al voto finale. Le mozioni sono due: una, di SEL e M5S,  sostiene l’incostituzionalità della procedura autorizzativa dell’impianto militare Usa e la pericolosità per la salute umana delle potenti onde elettromagnetiche (nel documento, che potete leggere qui, si chiede lo stop alla struttura).

La secondo mozione, firmata in testa da una deputata senese e da un deputato romano, Dorina Bianchi e tale Sammarco, entrambi NCD, segue la scia del ‘paraculismo’ già adottato nella mozione targata PD approvata dal Senato. Ovvero promette vigilanza ex post, in barba al principio di precauzione, e certifica l’assoluta innocuità del Muos.  Certezza che non hanno nemmeno gli scienziati. Obiettivo: lasciare tutto così come è.

PD e NCD d’accordo, si fanno sponda tra Palazzo Madama e Montecitorio.

“Temo che il PD  farà di tutto per evitare di entrare nel merito della questione posta sulla costituzionalità dell’installazione” ha dichiarato Erasmo Palazzotto,  deputato siciliano di SEL e  primo firmatario della mozione che chiede lo stop, al termine della seduta di oggi.

Insomma, le previsioni parlano di una replica della sceneggiata di Palazzo Madama.

Vediamo alcuni passaggi della discussione di oggi sulle mozioni presentate, tenendo a mente, come hanno ricordato i legali dei Comitati No Muos, che al di là dei pessimi segnali politici che possono arrivare dalla Camera o dal Senato, a decidere sarà il TAR dinnanzi al quale pendono pesantissimi ricorsi.

“La base di Niscemi si trova all’interno della riserva naturale orientata denominata Sughereta di Niscemi che è stata istituita nel 1997 e inserita nella rete ecologica Natura 2000, come sito di importanza comunitaria, SIC- ha detto durante il suo intervento in Aula, Erasmo Palazzotto deputato di SEL -Questa si trova ad una distanza di circa 6 chilometri a sud-est del centro abitato di Niscemi e ad una distanza di circa due chilometri dai primi agglomerati edilizi. Ci sono prove fotografiche al vaglio anche della magistratura che dimostrano come, per la costruzione dell’installazione militare, sia stata completamente devastata una parte della riserva, in violazione di tutte le norme sulla tutela paesaggistica, e come, quindi, i nullaosta forniti dall’allora Governo regionale fossero illegittimi, perché in deroga a tali norme. 

 

A tutt’oggi non ci risulta che siano state richieste, né fornite le concessioni edilizie per la costruzione delle infrastrutture e che, al contrario di quanto da lei sostenuto qualche giorno fa nell’Aula del Senato durante la discussione di una analoga mozione, -ha aggiunto rivolgendosi al sottosegretario alla Difesa- sarebbero invece necessarie, in quanto, alla disciplina per le installazioni militari della difesa italiana, non sono automaticamente assoggettabili le forze militari straniere”.

“A tal proposito, – continua Palazzotto- giova far notare come le ditte utilizzate dal Governo statunitense per la costruzione delle infrastrutture relative al MUOS siano prive di certificazione antimafia, come invece richiederebbe la normativa italiana se si trattasse di opere relative alla difesa italiana.

Sul rischio sanitario, il discorso del deputato di SEl è altrettanto pesante:  “Nel 2009 diverse forze della società civile, molti cittadini di Niscemi, hanno dato vita ai primi comitati No MUOS, preoccupati in primo luogo delle conseguenze che l’installazione militare potesse avere sulla salute dei cittadini di Niscemi. Tali Nel 2009 diverse forze della società civile, molti cittadini di Niscemi, hanno dato vita ai primi comitati No MUOS, preoccupati in primo luogo delle conseguenze che l’installazione militare potesse avere sulla salute dei cittadini di Niscemi.

Tali preoccupazioni venivano avvalorate, in primo luogo, dalla decisione di spostare l’installazione del MUOS da Sigonella a Niscemi, ritenendo che, se le onde elettromagnetiche potevano interferire con i sistemi d’arma presenti nella base di Sigonella e con le apparecchiature degli aerei civili in volo su Comiso e Fontanarossa, avrebbero sicuramente avuto degli effetti devastanti sulla salute dei cittadini.

Ad oggi, non ci sono studi scientifici che dimostrino chiaramente che le onde elettromagnetiche abbiano un effetto diretto sulla salute degli esseri umani, ma non ve ne sono, però, neppure, che possano escludere che tali onde non incidano sulla nascita di malformazioni neonatali, sulla diffusione di malattie tumorali, neoplasie e leucemie che spesso si sono verificate in vicinanza di installazioni di tale natura”prosegue Palazzotto.

E ancora: “Sull’Istituto superiore di sanità, abbiamo dei punti critici da fare rilevare sulla base non di quattro amici al bar, ma sulla base di relazioni fatte da professori: Mario Palermo, Zucchetti, Cottone, Coraddu, Lombardo, eccetera. Innanzitutto, va detto che nella relazione dell’Istituto superiore di sanità non si sa per quale arcano motivo, hanno fatto riferimento non alle norme italiane, ma a norme internazionali. Il ricorso ad altre norme – scrivono i professori – estranee al quadro normativo italiano.
Dicono ancora i professori che le eventuali future emissioni dovute agli impianti MUOS si devono sommare a quelle dell’attuale impianto NRTF, per cui è richiesta un’accurata valutazione preliminare delle attuali emissioni, da effettuarsi”.

La mozione, come detto, si incentra sulla incostituzionalità: “La  nostra mozione si incentra sull’articolo 80 della Costituzione, che prevede che i trattati internazionali di natura politica debbano essere autorizzati dalle Camere con apposita legge di ratifica”- Cosa che per il sito di Niscemi non è stato.

Questa sotto è invece la mozione  celebrativa di NCD:

Mozione Dorina Bianchi
La Camera,
premesso che:
il MUOS è il programma di comunicazione satellitare a banda stretta di nuova generazione del dipartimento della difesa degli Stati Uniti creato per sostenere le operazioni militari della Nato e degli Usa in tutto il mondo, nonché per assicurare una copertura affidabile durante operazioni di assistenza in situazioni di emergenza nazionale, interventi a seguito di calamità naturali e operazioni umanitarie;
con l’attuale sistema di comunicazione a banda stretta, gli utenti sono obbligati a stazionare con un’antenna puntata in direzione di un satellite;
il MUOS consentirà, invece, di essere mobili mentre si comunica e di inviare dati con una capacità 10 volte superiore a quella attuale, adattando una normale rete di telefonia cellulare di terza generazione a banda larga ai satelliti geostazionari;
la costellazione del MUOS sarà costituita da quattro satelliti più uno di scorta in orbita. Il sistema prevede, inoltre, quattro stazioni terrestri posizionate in modo strategico alle Hawaii, in Virginia, in Italia e in Australia, che garantiranno una copertura globale e consentiranno agli utenti di connettersi ovunque essi siano. Il sistema terrestre trasferisce dati, gestisce la rete globale e controlla i satelliti;
la stazione di trasmissione radio della marina statunitense (NRTF) della base aeronavale di Sigonella si trova all’interno di una struttura militare italiana nei pressi di Niscemi, in Sicilia, e ospiterà una delle quattro stazioni terresti per il Mobile User Objective System (MUOS);
i Ministeri della difesa italiano e statunitense hanno sottoscritto il 6 novembre 2006 un accordo tecnico in materia di comunicazioni satellitari, in forza del quale le Forza armate italiane potranno usufruire delle comunicazioni satellitari americane (anche instradate via MUOS) per supportare le proprie operazioni in aree non coperte dai sistemi trasmissivi nazionali;
dal 2005, la marina statunitense opera per garantire che la stazione di terra del MUOS ottemperi a tutte le disposizioni applicabili in materia di salute e sicurezza, inclusi gli studi di valutazione sulla sicurezza del sistema e sulle eventuali implicazioni per la salute. Tali studi hanno dato esiti coerenti;
le basi terrestri del MUOS alle Hawaii e in Australia sono attualmente operative e lo stesso vale per il sito in Virginia;
il sito alle Hawaii è operativo da oltre un anno. Si prevede che la costellazione MUOS sarà pienamente operativa nel 2015, garantendo la disponibilità della banda stretta ben oltre il 2025;
gli Stati Uniti ospitano due siti MUOS in Virginia e alle Hawai. Il sito MUOS alle Hawaii si trova a meno di 2 chilometri dalle case di privati cittadini, mentre il MUOS in Virginia ad una distanza di 3 chilometri;
da oltre un anno il sito MUOS alle Hawaii opera in sicurezza e senza aver fatto registrare incidenti. Le autorità e gli operatori sono nelle condizioni di poter assicurare che l’installazione MUOS in Italia rispetterà gli stessi rigorosi standard in materia di sicurezza e salute applicati alle installazioni presenti negli Stati Uniti;
dal 2005, la marina statunitense opera a stretto contatto con il Ministero della difesa per far sì che il sito MUOS in Sicilia ottemperi alle normative italiane, dell’Unione europea e degli Stati Uniti;
gli esiti di due studi sulla sicurezza condotti dalla marina statunitense e dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) della regione siciliana indicano che, dopo l’installazione del MUOS, le emissioni elettromagnetiche presso il sito vicino Niscemi rimarranno ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge;
nel mese di luglio 2013, l’Istituto superiore di sanità ha ultimato lo studio commissionatogli dal Governo, alla cui stesura hanno contribuito rappresentanti della regione siciliana, affermando la piena compatibilità delle emissioni radio previste con la normativa vigente in materia e l’insussistenza di rischi per la salute;
gli studi dimostrano anche che il MUOS non interferirà con i sistemi di comunicazione dell’aeroporto di Comiso. Inoltre, il sito MUOS alle Hawaii, operativo dal 2009, si trova a meno di 20 chilometri dall’aeroporto internazionale di Honolulu e non è stata registrata alcuna interferenza con le attività aeroportuali. Il MUOS sarà pienamente operativo solo a seguito della certificazione da parte delle autorità italiane di un rapporto post-installazione sugli effetti ambientali;
gli Stati Uniti sono impegnati ad adottare tutte le misure di mitigazione tecnicamente compatibili per ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici e continuano ad esplorare tecnologie alternative e innovative per ridurre i consumi energetici e le emissioni presso il sito;
è stato poi assicurato l’impegno a condurre un monitoraggio continuo ed a trasmettere tutti i risultati all’Arpa della Sicilia attraverso canali di comunicazione dedicati, con l’installazione di una rete di cavi e connessioni a fibra ottica per consentire al Ministero della difesa e all’Arpa di effettuare rilevamenti nell’area attorno al sito;
gli Stati Uniti sono, inoltre, impegnati a mantenere gli eccellenti rapporti già esistenti con le autorità siciliane e con la comunità locale e, quali membri responsabili della comunità locale, a preservare un ambiente sicuro presso il sito del MUOS,

impegna il Governo

ad attivare e mantenere in stato di perfetta e costante efficienza la rete di rilevazione dell’attività elettromagnetica già prevista dal protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero della difesa e la regione siciliana, con il coinvolgimento diretto dell’Arpa della Sicilia, sin dal 1o giugno 2011;
a dare immediato corso a tutte le compensazioni previste in vista della realizzazione del MUOS;
a far immediatamente sospendere l’attività del MUOS, anche dopo che sarà attivato, qualora emerga da detta rete di rilevazione un segnalato pericolo per la salute pubblica;
a verificare costantemente che l’attività per l’installazione del MUOS, ed ogni altra attività eventualmente militare connessa svolta da Forze armate alleate sul suolo nazionale, sia compiuta nel rispetto ed in esecuzione dei condivisi principi sanciti dal Trattato Nord Atlantico;
a dare piena, immediata e rispettosa attuazione alle decisioni delle competenti autorità giudiziarie in ordine alla legittimità degli accordi tecnici sanciti con i Paesi alleati.
(1-00511) «Dorina Bianchi, Sammarco».

Redazione

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