“La Marina militare statunitense avviò i lavori di realizzazione del MUOS tre anni prima della firma delle autorizzazioni da parte della Regione siciliana. La prova inconfutabile della grave violazione delle norme in materia urbanistica ed ambientale e degli impegni formalmente assunti da Washington con il governo italiano è stata individuata in un rapporto ufficiale del Program Executive Office (PMW-146), lorganismo dello Space and Naval Warfare Systems Command (con sede a San Diego, Califonia) che dirige il programma del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della US Navy”.
E’ quanto scrive sul suo blog il giornalista, Antonio Mazzeo, che dettagliatamente, rivela tutte le fonti da cui è stata appresa la notizia. Riportiamo qualche passo dell’articolo in questione:
“La richiesta del Comando US Navy di Napoli-Capodichino per luso e la costruzione del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari fu approvata il 31 ottobre 2006 dalla Direzione generale del demanio e dallAgenzia per la gestione delle radiofrequenze del Ministero della difesa italiano. Fu tuttavia specificato dai autorità militari che prima della messa in funzione del MUOS deve essere garantito e certificato che le emissioni rientrino nei parametri stabiliti dalle vigenti leggi italiane e che non interferiscano con emissioni di servizi già operativi in loco. Dato poi che il nuovo impianto doveva ricadere in unarea di 2.509 m2 della riserva naturaleSughereta, il 24 gennaio 2007 il comando dellAeronautica militare di Sigonella inoltrò specifica richiesta di autorizzazione allAssessorato regionale allambiente, diretto al tempo dalla niscemese Rossana Interlandi, esponente dellMpa del governatore Raffaele Lombardo.
Dopo il rilascio di unautorizzazione di massima da parte del Servizio per i beni paesaggistici naturali ed urbanistici della Regione con unistruttoria record di appena 15 giorni, in attesa del progetto esecutivo e della relazione paesaggistica, il 14 giugno 2007 lAssessorato inviò al Comune di Niscemi una prima scarna documentazione sul MUOS. Liter approvativo entrò in stand by almeno sino al successivo 3 aprile 2008, quando la Regione trasmise al sindaco di Niscemi il progetto del nuovo sistema satellitare.
Un mese e mezzo più tardi, il Comune ricevette dallAeronautica militare la relazione paesaggistica e la valutazione di incidenza ambientale predisposta dalla Marina Usa. Il 9 settembre 2008 fu convocata a Palermo una conferenza di servizi, a cui parteciparono lAssessorato regionale territorio e ambiente, la Soprintendenza dei beni culturali, lIspettorato forestale di Caltanissetta (ente gestore della riserva), il Comune di Niscemi e i rappresentanti di US Navy e del 41° Stormo dellAeronautica.
In quella sede fu espresso allunanimità parere favorevole sulla compatibilità ambientale del MUOS.
Dopo le prime massicce manifestazioni di protesta da parte della popolazione locale, il governatore Lombardo e il nuovo assessore allambiente Sorbello decisero di soprassedere alla firma delle autorizzazioni. Come già scritto, esse giunsero solo l1 giugno del 2011, accompagnate tuttavia da una serie di prescrizioni ai lavori.la salvaguardia dei nuclei di vegetazione arbustiva ed arborea; la protezione delle scarpate dellimpianto con alcune specie arbustive specifiche; il rispetto delle esigenze riproduttive degli uccelli migratori abituali evitando le opere di maggiore impatto tra aprile e giugno; il contenimento delle polveri e la riduzione dellimpatto acustico, ecc… A ben osservare la fotocriminis nel rapporto 2009 del Program Executive Office (PMW-146)della Marina Usa è assai difficile credere che i contractor abbiano pensato di rispettare le (post) prescrizioni atte a proteggere il fragile habitat della Sughereta di Niscemi.
“In verità, i No MUOS avevano già denunciato da tempo che i lavori di realizzazione del terminale terrestre erano iniziati molto prima che si perfezionasse liter autorizzativo. In un dossier pubblicato nel marzo 2009, la Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella scriveva che le opere di movimentazione terra e predisposizione delle piattaforme per le antenne e le torri radio del MUOS hanno preso il via il 19 febbraio 2008, dopo una breve cerimonia a cui partecipò, tra gli altri, il direttore del Mobile User Obiective Program della US Navy, Wayne Curls. Era stato il settimanale della base di Sigonella Signature, nel numero del 29 febbraio 2008, a descrivere nei particolari la cerimonia di apertura dei cantieri. Quando il sistema sarà pienamente implementato, i sistemi di Guerra avranno la completa capacità di comunicazione per rispondere a tutte le richieste di missione in qualsiasi parte del mondo, dichiarò allora Wayne Curls. Il terminale MUOS comporterà un piccolo aumento a Niscemi del personale della Marina Usa. La realizzazione della stazione è prevista entro i prossimi tre anni
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Sempre secondo gli attivisti della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella, la costruzione dellimpianto fu affidata nella primavera del 2008 dal Comando US Navy di Sigonella ad un consorzio dimprese denominato Team MUOS Niscemi, costituito dalla Gemmo S.p.A. di Arcugnano (Vicenza), società leader nella costruzione dimpianti elettrici edalla Lageco (Lavori Generali Costruzioni) di Catania.La scoperta dellinizio dei lavori per linstallazione del MUOS ancora prima che le autorizzazioni venissero rilasciate dalla Regione, è lennesima gravissima violazione di legge commessa dalla Marina militare Usa in questa vicenda, commentano gli avvocati del Coordinamento dei comitati No MUOS, Paola Ottaviano e Sebastiano Papandrea.
Il TAR di Palermo, nellordinanza del 9 luglio 2013 con cui rigetta la richiesta di sospensiva del Ministero della difesa, sottolinea il fatto che lamministrazione militare statunitense sia sottoposta alla legislazione nazionale e al rispetto della complessiva disciplina vigente in Italia. Tale obbligo risulta pertanto violato non solo nel corso delliter autorizzativo e allindomani della revoca di questultimo, ma addirittura prima ancora che questo venisse iniziato.
Ciò non può che aggravare le responsabilità di tutti quei soggetti che hanno posto in essere tali violazioni, e di tutti quelli che facendosene complici, le hanno agevolate, facendone pagare le conseguenze ai cittadini niscemesi e allintera comunità siciliana, aggiungono i due legali. Inoltre questa scoperta aggrava la posizione del governo americano anche nei giudizi pendenti innanzi al TAR Palermo; è evidente, infatti, che tutte le autorizzazioni rilasciate, compresi i nullaosta ARTA relativi ai vincoli paesaggistici sono falsati da errore sul presupposto e costituirebbero autorizzazioni in sanatoria non previste dallo specifico procedimento.
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