Ognuno pensi quel che vuole del nuovo Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Questo giornale non ha mancato di sottolineare quelle che, a nostro giudizio, sono le sue defaillance che sanno di vecchia politica. A cominciare dalla sanità, e non solo. Ma, quello che è certo, è che l’eredità che ha ricevuto, non è delle più leggere. Non solo per la drammatica situazione finanziaria in cui versa la Regione, ma anche per vicende che investono il futuro della Sicilia e che sono state decise quando lui ancora non era al comando.
Una ad esempio, è la complicata storia del Muos, le parabole stellitari che la Marina Usa sta costruendo nella base americana di Niscemi, di cui vi abbiamo raccontato in numerosi articoli, tra i quali, quello che potete leggere qui.
Un impianto autorizzato dal governo Berlusconi e dal governo siciliano di Raffaele Lombardo. Ma, a piangerne le conseguenze è Crocetta. Che, adesso, dopo gli scontri tra manifestanti No Muos e polizia, e con il suo tentativo di bloccarne i lavori, si ritrova nellla non comoda posizione di contrasto agli Usa.
Non ci vuole un genio per capire che gli americani non hanno gradito la sua decisione. Non a caso, l’Ambasciata americana, ha diffuso un comunicato dove ribadisce che:
“L’Italia, in quanto membro della Nato e partner importante per la sicurezza e la pace a livello internazionale, cosi’ come gli altri membri dell’Alleanza, trarra’ beneficio dal Muos a sostegno delle operazioni Nato”.
Benefici, ovviamente, non specificati. A sentire gli esperti del Politecnico di Torino, non si può parlare di benefici, ma di gravi rischi per la salute dei siciliani. causati dall’elettromagnetismo. Da ricordare, tra l’altro, che il Muos è degli Usa, non della Nato.
Il Presidente della Regione, insomma, rischia di farsi nemici ‘grossi’. Non è mai stato di buon auspicio, come la storia contemporanea ci insegna, contraddire i diktat degli Usa. Una patata bollentissima. Che spinge il governatore siciliano a dichiarare quanto segue:
“Non c’e’ alcun incidente diplomatico con gli Usa, ma soltanto l’adozione da parte del governo di atti dovuti, in materia ambientale, sulla quale la Regione siciliana ha competenza esclusiva e, atti di difesa del diritto alla salute dei cittadini.
Gli atti del governo regionale si limitano a sospendere i lavori, in attesa che gli Stati Uniti presentino la documentazione integrativa. Chi vuole trasformare questa vicenda in questione politica – conclude il Governatore – non riesce a comprendere lo spirito di grande collaborazione istituzionale, il rispetto del diritto alla salute dei cittadini, che il governo regionale intende tutelare sia nei confronti del governo nazionale sia nei confronti di un Paese amico come gli Stati Uniti”.
Una dichiarazione, comprensibilmente prudente, di Davide contro Golia.
In questo contesto, e sapendo bene quanto gli americani siano bravi a convincere, con tutti i mezzi, gli altri Paesi ad inginocchiarsi al loro volere, sarebbe opportuno, assicurare a Crocetta un sostegno concreto. L’Ars, bene o male, l’ha fatto, approvando una mozione anti-Muos, all’unanimità. E sono tanti i politici siciliani che hanno espresso pubblico consenso per il blocco dei lavori deciso dal governatore.
Ma anche i Comitati No Muos, farebbero bene a non sprecare le loro energie con divisioni e delimitazioni politiche della loro azione. Ci è giunta, infatti notizia, che ci sarebbe stato qualche ‘piccolo’ diverbio sui colori con cui tingere la protesta. Ci permettiamo di ricordare, che nel momento in cui la più grande potenza mondiale ha nel mirino la Sicilia e le sue prerogative, sarebbe bene restare coesi e non perdersi dinnanzi a diatribe antiche. L’obiettivo, se ricordiamo bene, è la salvaguardia della salute dei siciliani e della vocazione pacifista di quest’Isola.
Dividersi sarebbe fare il gioco di chi vuole imporre una decisione sulla pelle dei siciliani. (a.s.)
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