Tragedia che si ripete. Un forestale del servizio antincendio ha perduto la vita sul luogo di lavoro. Quante volte abbiamo denunciato lo stato precario in cui si trovano ad operare i forestali. La Sicilia è una polveriera. I continui anticicloni stanno mettendo a dura prova le squadre di operai forestali, ma anche della Protezione civile e dei Vigili del fuoco. Insostenibile l’accaduto. Perdere la vita a 42 anni, lasciando moglie e tre figli per un pezzo di pane, è assurdo. Non è il momento di fare facili proclami, né di tirar fuori dal cilindro battute demagogiche. Lo avevamo detto.
Tutte le accuse piovute da più parti. Le assurde dichiarazioni, di qualche giorno fa dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Vecchio, suonano come indecenti. Certo, di fronte alla tragedia, i bollori si spengono. Anche la recente inchiesta di Panorama che dipingeva il settore forestale in Sicilia come un modo per sprecare denaro pubblico non ci ha mai convinto.
Come inaccettabili le abbiamo definite, in un nostro recente articolo, la bordate gratuite sparate dal quotidiano www.affaritaliani.it sui forestali siciliani. La Sicilia non è come le atre regioni. Il caldo terribile, da oltre un mese a questa parte, ha messo a dura prova tutte le forze in campo. Nessun forestale si è mai sottratto al fuoco ed al rischio incolumità. La tragedia di oggi, attendiamo di conoscerne la dinamica, è un chiaro esempio di come non si possa abbassare la guardia. Un servizio essenziale e vitale per la sicurezza della collettività siciliana.
Alla famiglia nessuno restituirà Francesco Pizzuto. Il governo regionale abbia la sensibilità di assumere ogni utile iniziativa a sostegno della famiglia Pizzuto. Le responsabilità? Saranno le inchieste a far luce sulla vicenda. In Sicilia si muore anche facendo con dignità e professionalità il proprio lavoro. Anche un lavoro precario e stagionale, spesso criticato. Il governo della prossima legislatura disegni un percorso di stabilizzazione del settore e di ordinarietà delle attività.
Si sapeva da settimane che la Sicilia sarebbe stata interessata da anomali fenomeni anticiclonici. Eppure ci troviamo a dover commentare una tragica perdita di un lavoratore che, con coraggio, insieme ai colleghi di squadra, a Castronovo di Sicilia, in provincia di Palermo,tentava di spegnere uno dei tre roghi divampati e alimentati dalla torrida temperatura e dal vento sostenuto. Una ennesima tragedia sul lavoro che forse si sarebbe potuta evitare.
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