Non bisogna nascondersi. Il Movimento 5 stelle ci crede e punta l’obiettivo: «Giovanni Grasso sindaco di Catania». Magari passando dal ballottaggio. Perché lo scontro politico che si consuma a Catania non è una battaglia semplice. Ai 90 candidati pentastellati, disseminati tra circoscrizioni e Consiglio comunale, si contrappongono oltre mille contendenti, divisi tra gli schieramenti del primo cittadino Enzo Bianco e del candidato del centrodestra Salvo Pogliese, europarlamentare di Forza Italia. Ecco perché, a conti fatti, la strada da percorrere potrebbe essere quella che porta al secondo turno. Scalata comunque non semplice, perché se l’esponente azzurro viene dato da radio popolo come avanti, l’eventuale contesa viene data per certa solo con chi ha governato negli ultimi cinque anni.
Per tracciare un resoconto di questa campagna elettorale il M5s ha deciso di radunarsi in un noto locale del Centro storico, nei pressi di piazza Teatro Massimo. Soltanto qualche ora prima centrodestra e centrosinistra si dividevano tra gazebo e visite di prestigio, come quella dell’ex ministro dell’Agricoltura, oggi reggente del Partito democratico, Maurizio Martina. Grasso, affiancato dai suoi candidati e dalla vicesindaca designata Matilde Montaudo, preferisce una lunga tavolata. Un brindisi e poi via tra le strade della città per gli ultimi scampoli di campagna prima del silenzio elettorale. Il clima è sereno, gli sguardi sorridenti. La scommessa però è di quelle importanti, come ha fatto capire anche il leader Luigi Di Maio, arrivato ai piedi dell’Etna nei giorni scorsi per imprimere una vigorosa spinta a Grasso.
«Il lavoro che abbiamo fatto è cominciato dai quartieri, che sono gli stessi che hanno imposto in noi l’idea di un cambiamento per la città – spiega a MeridioNews il candidato sindaco -. Davanti a 14 liste speriamo di non avere troppe segnalazioni. In questo senso ci aspettiamo la giusta assistenza da parte della prefettura». La differenza tra il Movimento e gli altri? «Noi veniamo dal basso veramente, diventando quasi un partito di massa». In una campagna elettorale decisamente fiacca non sono mancate le stilettate, limitate però al duo Bianco-Pogliese. Il primo, soprattutto, ha più volte ricordato il processo che coinvolge il suo avversario. Una sorta di mancanza di considerazione che però non spaventa Grasso: «Noi abbiamo cominciato la campagna elettorale un mese prima e abbiamo fatto tutto per farci conoscere. La loro è stata una corsa anche di potenza economica. Io credo solo che Catania abbia bisogno di un rinnovamento e di una politica orientata ai cittadini».
Nel dibattito di questa sera non possono mancare i riferimenti alla nuova fontana del tondo Gioeni, inaugurata da Bianco dopo un lungo ritardo e diventata uno degli argomenti chiave verso l’avvicinamento al voto. «Daremo all’amministrazione una direzione basata su legalità e trasparenza – spiega Montaudo -. Se scelti come forza per governare cancelleremo il nome di Bianco dal prospetto della fontana. Al suo posto metteremo quello del giornalista Pippo Fava».
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