Regionale

Morte di Berlusconi, lo shock di Miccichè: «Dopo 40 anni di amicizia, penso solo al lato umano»

«Sono ancora sotto shock. Questi dolori, quelli dell’amicizia non si comunicano». La voce al telefono, provata ancora dall’emozione, è quella di Gianfranco Miccichè, deputato regionale, ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana e fino a pochi mesi fa coordinatore storico di Forza Italia in Sicilia. Lui con Silvio Berlusconi, morto stamattina all’ospedale San Raffaele di Milano, aveva un rapporto particolare, che andava oltre la politica, di certo distante dai dissapori che hanno portato Miccichè ad allontanarsi dal partito per dissidi interni e a transitare nel gruppo misto dell’Assemblea.

Cercando su internet Berlusconi Sicilia non si può in alcun modo evitare di imbattersi in foto che ritraggono l’ex cavaliere in compagnia di Miccichè. Un rapporto, quello tra i due, nato nel 1984, quando l’ex ministro è entrato in Publitalia ’80, la concessionaria pubblicitaria del gruppo Fininvest, prima e Mediaset, poi. La carriera di Miccichè in Publitalia decolla rapidamente: prima diventa direttore regionale nella sede di Palermo, poi in quella di Brescia, fino al 1994, quando Silvio Berlusconi, proprietario di Publitalia, annuncia la famosa «scesa in campo»: l’avventura in politica in cui si ritrova al fianco il palermitano fin dalle primissime battute.

È proprio Gianfranco Miccichè il primo coordinatore regionale della neonata Forza Italia. Lo rimarrà fino al 2005 e tornerà a esserlo in futuro, fino al 2022. In mezzo l’esperienza in Grande Sud, partito fondato dallo stesso Miccichè, che tuttavia ha sempre dimostrato attaccamento alla figura di Berlusconi come capo politico, oltre che come amico. È stato proprio Miccichè il fautore del 61 a 0 del 2001, quando il centrodestra conquistò tutti i seggi uninominali disponibili in Sicilia. «La mattina del 61 a 0 – aveva raccontato il deputato regionale – Berlusconi mi chiama prestissimo e mi chiede di scegliere un ministero. Avrei potuto prendere qualsiasi incarico, ma non mi sentivo pronto e ho chiesto di fare il viceministro. Volevo fare le cose per gradi».

Miccichè ministro lo sarebbe comunque diventato: ha occupato posizioni di governo in tutti gli esecutivi guidati da Silvio Berlusconi: sottosegretario nel ’94, nel 2008 e nel 2013, viceministro, appunto, nel 2001 e ministro per lo Sviluppo e la coesione territoriale nel 2005. «Per quanto mi riguarda Forza Italia non esiste più, nel momento in cui non esiste Berlusconi, non sono interessato a eredità di questo tipo – dice a MeridioNews – Dopo quarant’anni di lavoro e di amicizia, penso solo al lato umano».

Gabriele Ruggieri

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