Morte nostromo nel porto di Messina, aperta un’inchiesta «Mio padre ha dato l’anima». Silenzio da Caronte & Tourist

«Nessuno si è fatto né vedere né sentire, nessuno si è stretto a noi. Adesso vogliamo giustizia». Anna Puleo vuole che si faccia chiarezza sulla morte di suo padre Gaetano, nostromo che lo scorso 24 febbraio ha perso la vita mentre svolgeva il suo turno sulla nave Elio di Caronte & Tourist. L’incidente è avvenuto nel molo Norimberga, all’interno del porto di Messina. La figlia ha voluto scrivere un post sui social per smentire alcune voci secondo cui suo padre si sarebbe recato su quella nave di sua spontanea volontà.

«Mio padre doveva prestare servizio sulla nave Franza – scrive – Ma, a seguito di una chiamata da parte della società per sostituire un collega, ha prestato servizio sulla nave Elio. Il tutto solo per continuare diligentemente il suo lavoro, visto e considerato che ha dato cuore e anima».

I fatti, secondo chi è vicino alla famiglia, sarebbero questi: Gaetano Puleo, messinese di sessant’anni, quel giorno si sarebbe imbarcato sulla Elio per coprire il turno di un suo collega impossibilitato. Nemmeno il secondo marittimo che era stato chiamato sarebbe stato infatti disponibile, così è toccato a lui. Le imbarcazioni sono quelle che consentono l’attraversamento dello Stretto fino ad arrivare in Calabria. «La nave Elio – commenta l’avvocato della famiglia del marittimo, Claudio Calabrò – è un mezzo costruito due anni fa in Turchia e per lavorarci sopra bisogna possedere dei requisiti specifici. In questi giorni si sta valutando se Puleo possedesse o meno le i titoli necessari».

Le prime ricostruzioni dicono che l’uomo, dopo essersi affacciato da un oblò, è stato colpito da una fune che prima lo ha agganciato e poi lo ha fatto in mare. Gli esiti dell’autopsia confermano la morte istantanea di Puleo. Contattata da MeridioNews, Caronte & Tourist preferisce non rilasciare dichiarazioni. La compagnia ha costituito una commissione interna con il compito di approfondire le cause dell’incidente. Intanto la procura ha iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo, mentre la nave è stata sequestrata.

Carmelo Lombardo

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