Doveva essere l’udienza nel corso della quale il giudice avrebbe pronunciato la sentenza di primo grado. Invece quando il magistrato è entrato in aula ha sorpreso tutti: nessuna condanna o assoluzione, ma una richiesta di nuovi accertamenti. La fine del primo capitolo giudiziario sulla morte della 24enne Ornella Condorelli sarà scritta più avanti. Quando, cioè, il medico legale e l’ingegnera selezionati dal giudice Giovanni Cariolo avranno depositato le loro relazioni sulla dinamica dell’incidente a seguito del quale è rimasta uccisa la giovane donna, studentessa della facoltà di Medicina di Catania. È la prima volta che a Catania si affronta un processo per il reato di omicidio stradale.
Lo scontro tra la Mercedes classe A e la Alfa Romeo 147 è avvenuto il 24 luglio 2016, tra le uscite di Giarre e Acireale della autostrada A18 Catania-Messina, in direzione del capoluogo etneo. Sulla Mercedes assieme a Ornella c’erano la sua sorella gemella Barbara, rimasta lievemente ferita, e altri due ragazzi, medicati dal personale del 118. Sulla Alfa Romeo, invece, c’erano il 28enne di Biancavilla accusato di omicidio stradale e un altro giovane. Il processo, con il rito abbreviato, sarebbe dovuto arrivare a conclusione questa mattina. Dopo che la procura, negli scorsi mesi, aveva chiesto sei anni di reclusione per il biancavillese, con l’aggravante dello stato di ebbrezza.
Ma il colpo di scena in aula ha rinviato il momento della sentenza a data da destinarsi. Il medico legale Cataldo Ruffino e l’ingegnera Grazia La Cava – i due periti del tribunale – saranno in aula per il giuramento il prossimo giovedì 26 aprile. Negli ultimi due anni, dalla morte della 24enne in poi, sono state tantissime le iniziative di sensibilizzazione sul tema dell’omicidio stradale. A organizzarle, nella maggior parte dei casi, un gruppo di parenti e colleghi di facoltà della ragazza. A partire dalla campagna #Ioguidoebasta per continuare con la lastra commemorativa delle vittime della strada apposta nel parco Cristallo di Tremestieri Etneo, dove Ornella risiedeva con la famiglia, a cui è stato aggiunto il nome della ragazza all’elenco degli scomparsi negli anni passati.
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