Morbillo, il piano della Regione per arginare epidemia «Verso esenzione ticket sui vaccini pure per gli adulti»

«In questo momento si sta verificando quasi una trasformazione del morbillo che sta diventando sempre meno una malattia pediatrica, grazie alla vaccinazione obbligatoria, e sempre più una malattia che coinvolge fasce generazionali diverse. Per questo abbiamo pensato a un’azione di vaccinazione aperta anche a queste fasce generazionali per le quali stiamo immaginando anche un’esenzione ticket». L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza traccia la direzione da seguire per arginare i rischi dell’epidemia di morbillo che ha colpito la Sicilia e in particolare la provincia di Catania, e che potrebbe creare pericoli nei soggetti già fragili. 

Dopo la morte, cinque giorni fa, di un bimbo di dieci mesi all’ospedale Garibaldi di Catania (la quarta negli ultimi sette mesi), Razza ha convocato un tavolo tecnico per il monitoraggio delle vaccinazioni nell’Isola, che si è riunito ieri pomeriggio a Palermo. Presenti i direttori dei servizi prevenzione, i responsabili delle centrali operative del 118 e Sergio Pintaudi, referente per il biocontenimento e la sicurezza sanitaria, oltre che primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale Garibaldi di Catania. Proprio nell’ospedale etneo dove si sono concentrati i decessi ci sono al momento altri due casi che preoccupano: «Ci sono due pazienti con particolare fragilità – ha riferito l’assessore – per cui il rischio è legato non tanto al morbillo in sé, quanto alle complicanze che si determinano con questa malattia. Stiamo monitorando le altre province, ma escluderei una situazione di differenza su tutto il territorio. Non c’è un caso isolato – ha aggiunto – c’è una coda di un’epidemia che era cominciata lo scorso anno e che vede coinvolte centinaia di persone così come lo scorso anno era accaduto in altre parti d’Italia».

Dopo l’obbligo di vaccinazione dei bambini da uno a sei anni, introdotto con la legge Lorenzin del 2016, si fa strada la convinzione di dover aggredire le fasce di età più alte. Per questo è stato annunciato un aumento del numero dei vaccinatori e un’accelerazione sullo screening del personale delle Aziende provinciali siciliane. Il monitoraggio sulla copertura vaccinale si dovrebbe concludere a fine mese, come prevede il decreto Lorenzin. 

Secondo i dati forniti dall’Asp di Catania, nella provincia etnea il livello di copertura si attesta tra il 91 e il 92 per cento. Significa che ci sono all’incirca 20-25mila persone suscettibili. Ciò ha comportato, da maggio 2017 a marzo 2018, 448 casi di morbillo registrati negli ospedali di quel territorio. «C’è una grande quantità di pazienti che possono prendere il morbillo – ha proseguito Razza – la maggior parte dei quali non può essere assistita a casa. Si tratta di fornire giuste linee guida e differenziare i pazienti che devono essere ricoverati e confinati da quelli che possono essere affidati ai medici di famiglia».

Redazione

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