Morace, deputato Alongi nega ogni pressione «È il M5s che è stato sollecitato da Montalto»

«Desistere? Io non ho mai ritirato la nomina di Prestigiacomo». Mentre vanno avanti gli interrogatori di garanzia delle persone coinvolte nell’inchiesta Mare Monstrum, sul presunto giro di corruzione e favori che sarebbe ruotato attorno alla famiglia di armatori Morace e alla compagnia Liberty Lines, c’è anche chi non ci sta a fare la parte del soldato. Di chi, al primo cenno, è pronto a cambiare idea e attenersi alle direttive dei superiori. 

È il caso di Pietro Alongi, deputato regionale di Ncd, citato nell’ordinanza perché fautore della proposta di nominare l’ex dipendente di Siremar e Compagnia delle Isole, Giuseppe Prestigiacomo, consulente della commissione Territorio Ambiente. Nomina talmente sgradita a Morace da portarlo a smuovere i propri contatti dentro e fuori dalla Regione per impedirne l’approvazione. Da Giuseppe Montalto, segretario particolare dell’assessore ai Trasporti Giovanni Pistorio, al deputato Girolamo Fazio – entrambi arrestati nell’operazione – agli onorevoli Dore Misuraca e alla senatrice Simona Vicari, indagata anche lei per avere favorito Morace con l’emendamento che dimezzava l’Iva sui trasporti marittimi.

Ed è proprio a Misuraca e Vicari che Morace si sarebbe rivolto a metà ottobre, quando il pericolo di una nomina di Prestigiacomo – apparentemente scampato a inizio mese con la discussione in commissione che venne stoppata dalla richieste di approfondimenti da parte del Movimento 5 stelle e dalla mancanza del numero legale – ritorna. Nella seduta del 18 ottobre, infatti, la proposta viene nuovamente calendarizzata. L’evenienza però sarebbe stata scongiurata da Morace in seguito a un incontro avvenuto a Taormina tre giorni prima. «L’occasione era fornita del seminario organizzato dalla fondazione De Gasperi cui prendeva parte il ministro Alfano e numerosi esponenti del Nuovo Centro Destra – ricostruisce il gip Marco Gaeta -. Morace, tramite l’aiuto di Marcello Di Caterina, già collaboratore dell’ex ministro Maurizio Lupi, riusciva a ottenere un diretto con il deputato Alongi organizzato grazie alla senatrice Vicari».

Durante il colloquio Alongi avrebbe assicurato a Morace di rinunciare alla proposta, ripiegando semmai sulla possibilità di nominare Prestigiacomo proprio consulente. La versione del deputato è però diversa. «Nessuno mi ha fatto cambiare idea, le condizioni per la nomina non ci sono mai state – commenta Alongi a MeridioNews -. Quando i cinquestelelle sono contrari, Fazio è contrario, io che faccio… mi impicco in commissione?». L’esponente Ncd si sofferma sulla disputa avuta in commissione con i pentastellati. «Dissero che erano contrari in quanto ex dipendente Siremar – ricorda Alongi – Io spiegai che si era dimesso perché pensionato. Chiaramente non potevo sapere che dietro questa loro posizione ci fosse, così come leggo sui giornali, una sollecitazione di Montalto».

Alongi, che sul coinvolgimento di Vicari nell’inchiesta non si esprime – «non intendo rispondere su questo argomento» -, tiene a sottolineare di essere stato tra i primi a fiutare che c’era qualcosa che non andava nella gestione dei trasporti marittimi verso le isole minori. «Nel 2016 ho fatto due interrogazioni – spiega -. Nella prima chiedevo chiarimenti sull’assorbimento di Siremar da parte di Ustica Lines, mentre nella seconda criticavo una gara (successiva a quella annullata in autotutela dalla dirigente Dorotea Piazza, ndr) perché viziata da una serie di elementi», specifica Alongi, sottolineando il contributo di Prestigiacomo nell’evidenziare i presunti vizi di illegittimità.

Tuttavia, scorrendo le pagine dell’ordinanza ci si imbatte in diversi punti in cui Morace, intercettato dagli inquirenti, ribadisce come era riuscito a tenere a bada le pretese di Alongi. E in un colloquio con Montalto ragiona sul fatto che Prestigiacomo potesse comunque iniziare a occuparsi di trasporti marittimi, anche solo come collaboratore personale del deputato. Ipotesi che però, a detta di Montalto, c’era modo di fare altrettanto tramontare. «Io gli faccio saltare pure quella sua personale così si insigna (impara, ndr)», avrebbe assicurato il segretario particolare di Pistorio.

Simone Olivelli

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