Morace, Crocetta si difende dall’accusa di corruzione «Tangente tramite bonifico? Sarei stato un coglione»

«L’unico atto che mi viene contestato riguarda un bonifico da cinquemila euro effettuato da Morace al mio movimento politico, non a me. Nessun atto amministrativo viene messo in discussione in quello che non è un avviso di garanzia, ma un invito a comparire». Rosario Crocetta convoca la stampa questa mattina a Palazzo d’Orleans per chiarire la propria posizione rispetto alla bufera che ieri si è abbattuta sulle amministrative di Trapani, e che ha portato in manette l’armatore Ettore Morace, il deputato regionale e candidato sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, e il segretario particolare dell’assessore alle infrastrutture, Giuseppe Montalto.

«La differenza tra avviso di garanzia e invito a comparire – ha spiegato il legale del governatore, Vincenzo Lo Re – è sostanziale perché ci consente di dire che non viene fatto riferimento a vacanze o barche, non viene contestato alcun atto in violazione ai doveri d’ufficio. Nell’invito a comparire viene chiesto di chiarire un bonifico da cinquemila euro versati al movimento politico e che, dopo i fatti di ieri, è in via di restituzione».

«Sono il primo presidente della Regione – ha aggiunto Crocetta – che prende una tangente con un bonifico. Mi autoproclamo il primo presidente coglione della Regione. Questa è l’unica cosa che mi si contesta. L’avvenuto bonifico è la prova contraria. Anche Morace scrive in bilancio che ha fatto il bonifico. Un versamento trasparente. Solo questo mi viene contestato. Non c’è una sola conversazione tra me e le persone indagate».

A proposito degli interventi amministrativi legati alle politiche di trasporto marittimo, Crocetta ha sottolineato come «nel corso di questi quattro anni abbiamo risparmiato quasi 78 milioni di euro nel trasporto marittimo. Non credo che la Liberty Lines possa essere contenta del mio lavoro». Poi sui presunti favori ricevuti dai Morace a Filicudi. «Non sono salito sulla barca di Morace, non mi piace andare sulle barche – ha specificato il governatore -. Un albergo a Filicudi non equivale a una vacanza a Dubai, ma io sono stato in albergo e ho pagato. Porterò in tribunale le testimonianze degli albergatori. La mia presenza su una barca è falsa. Una vacanza a Filicudi a settembre costa 80 euro al giorno». 

Miriam Di Peri

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