Missione Speranza e Carità, i positivi salgono a 125 Arriva un piano operativo per gestire le zone rosse

Sono in totale 125 i positivi all’interno della zona rossa della missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Un numero impressionante, ma inferiore alle previsioni, come confermato anche dal sindaco Leoluca Orlando. La sentenza è arrivata dopo l’esito di 422 tamponi effettuati su ospiti, personale e volontari esterni alla missione (questi ultimi si trovano in isolamento domiciliare). 31 positivi si trovano presso il Covid-hotel San Paolo e sono tutti asintomatici. 

Intanto ieri si è svolta la riunione operativa che ha visto coinvolti Comune, Asp e protezione civile, dove si è discusso su come dare seguito a quanto deciso dalla prefettura, con un piano per garantire l’assistenza a tutte le persone che si trovano all’interno delle quattro zone rosse, le strutture appunto della missione, oltre che alle possibili misure da attuare per contenere il più possibile i contagi.

La buona notizia è che il numero totale di persone presenti nelle strutture è inferiore a quanto comunicato in precedenza, in considerazione del fatto che molti degli ospiti sono attualmente impegnati in lavori stagionali nelle campagne. Allo stesso modo è inferiore il tasso di incidenza dei casi positivi, che è attualmente si attesta attorno al 30 per cento delle persone controllate.

Solo in una delle strutture di accoglienza, quella di via dei Decollati, si registra una criticità dovuta all’elevato numero di ospiti (circa 200) mentre nelle altre, dove si sono registrati in tutto sette casi positivi, si è già predisposto l’isolamento di questi ultimi e il trasferimento in strutture sanitarie per coloro che necessitano assistenza specialistica.

Protezione civile regionale, Asp e Comune hanno effettuato anche un sopralluogo nei locali di via Decollati per identificare le modalità logistiche e strutturali per poter garantire una separazione fra persone risultate negative e positive al tampone. A tal proposito, a partire da domani l’Asp provvederà nuovamente a effettuare il tampone rapido su tutti coloro che sono risultati negativi al primo test.

I mediatori culturali dovranno facilitare la comunicazione fra operatori sanitari ed ospiti della Missione. Il Comune in collaborazione con l’azienda sanitaria ha intanto attrezzato un nuovo spazio nel quale potranno essere accolti tutti gli ospiti della Missioni che se ne erano allontanati prima che venisse dichiarata zona rossa e che ora tornano e si sottopongono ai necessari test sanitari.

Gabriele Ruggieri

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