Nel 2016 a Palermo sono stati 1500 in più, rispetto all’anno precedente, i minori non accompagnati. Una crescita esponenziale, se si considera che il 2015 aveva già fatto registrare l’aumento di 500 unità in confronto al 2014. I dati sono stati resi noti dalla prefetta Antonella De Miro, durante l’incontro a villa Pajno con gli alunni di alcune scuole della città: il circolo didattico Gabelli e il liceo scientifico Benedetto Croce. Un momento di comune riflessione, in prossimità del Natale, sul tema del fenomeno migratorio, con uno sguardo di particolare attenzione alla condizione dei minori stranieri non accompagnati, con il coinvolgimento delle scuole, del terzo settore e delle istituzioni. Erano presenti, infatti, anche il questore Nicolò Guido e il sindaco Leoluca Orlando.
Toccante il momento in cui a prendere la parola sono stati i ragazzi che sono arrivati qui dal Gambia, dall’Uganda, dal Senegal: minori o appena maggiorenni che frequentano le scuole di Palermo e che hanno raccontato la loro traversata per arrivare in Italia, dagli stenti sopportati durante il tragitto per raggiungere la Libia dal deserto alle minacce sotto lo scacco delle armi degli scafisti fino al viaggio in mare. «Io non sono speciale, voglio solo quello che vogliono tutti: una vita normale», dice Omar, appena maggiorenne, che ha raccontato il suo personale disagio, quello di un ragazzo che, dopo avere stretto dei legami con i giovani coetanei quando era minorenne, si trova a doverli lasciare per trasferirsi in una comunità di accoglienza per maggiorenni, lontana dalla precedente.
«Occorre uno sforzo di immaginazione per rendere coerente il progetto dell’accoglienza dei migranti – ha detto De Miro – e per questo, da gennaio, abbiamo in programma incontri con gli enti coinvolti, dal provveditorato alla magistratura fino ad arrivare ai volontari, per analizzare la situazione e trovare soluzioni affinché i progetti di inclusione sociale dei minori non si perdano al compimento dei 18 anni».
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