Mineo, abbandona un chilo di erba e scappa 25enne identificato e arrestato dalla polizia

In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Caltagirone, gli uomini del Commissariato di Polizia di quel centro hanno arrestato, lo scorso 14 luglio, il cittadino nigeriano Emanuel Godwin, classe 1993, già ospite del Cara di Mineo.

A monte del provvedimento restrittivo, le indagini e la ricostruzione dell’inattaccabile quadro probatorio, delineato dai poliziotti calatini, a seguito dei fatti accaduti lo scorso 18 giugno presso il Cara. Quel giorno, Godwin venne avvistato da una pattuglia dell’Esercito in servizio di vigilanza del perimetro esterno del Cara, mentre tentava di accedere al centro scavalcandone la recinzione. All’intimazione a fermarsi, il nigeriano, vistosi scoperto, gettò all’interno del Centro uno zainetto, per poi darsi alla fuga per le campagne, facendo perdere, momentaneamente, le proprie tracce: si trattava di un comportamento dettato dal fatto che, all’ingresso del Cara, gli ospiti vengono controllati per far rispettare il divieto di introdurre all’interno del Centro alimenti non permessi o quant’altro di illegale.

Subito allertato il presidio della Polizia di Stato presenta al Cara, scattarono le indagini che partirono, anzitutto, dal recupero dello zaino di cui si era disfatto il fuggiasco: al suo interno venne rinvenuto un involucro contenente un chilogrammo di marijuana – certamente destinata ad essere di spacciata all’interno del Centro – oltre al telefono cellulare e al badge d’ingresso al Cara, che ha poi permesso di identificare con certezza il proprietario dello zaino e, quindi, della droga.

A quel punto, iniziarono le ricerche per addivenire alla cattura dello straniero, nei cui confronti, attesa l’inequivocabile indicazione desunta dal contenuto dello zaino nel quale era stata trovata la droga, il gip del tribunale calatino aveva emesso un ordine di custodia cautelare in carcere, per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Da sottolineare l’efficacia della sinergia tra forze armate e polizia, che ha consentito, di individuare e assicurare alla giustizia il malvivente nigeriano. Un’ultima notazione, riguarda la posizione del Godwin, che era ospite del CARA perché, pur essendogli stato negato il richiesto asilo politico, era in attesa della notifica del provvedimento denegatorio.

(Fonte: ufficio stampa Questura di Catania)

Redazione

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