Politica

Minacce per il deputato all’ARS di Sud chiama Nord Ismaele La Vardera: «Non mi fermeranno»

«Sei uno sbirro e carabiniere». Minacce sotto casa per l’ex iena Ismaele La Vardera oggi deputato regionale e presidente nazionale di Sud chiama Nord, il movimento politico fondato da Cateno De Luca. Ignoti hanno urlato, da una macchina grigia in transito nei pressi della sua abitazione, queste parole dirette proprio a La Vardera che non ha mancato di fotografare l’auto in questione e informare dell’accaduto i militari. A filmare la scena anche le telecamere di videosorveglianza presenti nell’area. Un fatto davanti al quale non sono mancate le manifestazioni di solidarietà da parte della classe politica a cominciare proprio dall’ex sindaco di Messina e e dal coordinatore di Sicilia Vera, Danilo Lo Giudice.
«Quanto accaduto – hanno dichiarato – è un grave atto che insieme ai deputati dei nostri gruppi parlamentari condanniamo fortemente. Ismaele La Vardera si è distinto in questi anni per la lotta alla criminalità organizzata attraverso la sua attività giornalistica. Oggi da deputato regionale è pronto a proseguire le sue battaglie senza se e senza ma. Preoccupa certamente questo clima intimidatorio ma confidiamo nell’attività investigativa delle forze dell’ordine che faranno presto piena luce su questo episodio».
Sull’accaduto è intervenuto pure il presidente della Regione, Renato Schifani: «Sono certo – ha detto il governatore – che non saranno questi gesti ad ostacolare o fermare il suo impegno politico e mi auguro che le forze dell’ordine possano al più presto rintracciare gli autori». Vicinanza ad Ismaele La Vardera è stata espressa anche dai rappresentanti del Consiglio Comunale di Palermo.

«Ero sceso giù – ha ricostruito La Vardera – per accompagnare mia mamma. Una macchina è sopraggiunta sulla carreggiata. Hanno iniziato ad urlare “La Vardera sei uno sbirro, sei un carabiniere”. Parole dette insistentemente. In quell’istante ho preferito tornare verso il portone. Poi ho pensato di prendere almeno il numero di targa e sono riuscito a fare una foto. Ho consegnato tutto ai Carabinieri. Nella mia vita ho avuto qualche appuntamento con soggetti che mi hanno minacciato pesantemente. Questa volta è stato poco gradevole. Fortunatamente mia madre era andata via; è una donna anziana che poteva preoccuparsi».

Umberto Triolo

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