Militello, undicimila piante di marijuana in un agrumeto Sequestrate nove tonnellate per un valore di 20 milioni

Undicimila piante di marijuana. La coltivazione illecita è stata individuata e sottoposta a sequestro nel territorio di Militello in Val di Catania dai militari del comando provinciale di Catania. L’operazione è stata portata a termine dai finanzieri del gruppo operativo antidroga (Goa) del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria di
Catania. Le fiamme gialle, anche con un elicottero della sezione aerea della guardia di finanza di
Palermo, hanno eseguito un rastrellamento del territorio
circostante la
cascata di Oxena, e hanno individuato gli oltre 1.500 metri quadrati della
piantagione
di cannabis (del tipo skunk) lungo il corso del suo torrente emissario. 

In particolare, la piantagione illecita giunta ormai a maturazione era di un’altezza
media di
120 centimetri. Nascosta in un agrumeto, era disposta su cinque
diversi terrazzamenti. La sua irrigazione era garantita grazie a un
bacino idrico
artificiale
– alimentato da una pompa di tiraggio con motore a benzina che
prelevava l’acqua dal torrente sottostante – collegato a un capillare sistema di

tubazioni per l’innaffiamento

Vicini all’area coltivata, è stato individuato un casolare di piccole dimensioni attrezzato con un reticolato di fildiferro, utilizzato come essiccatoio naturale delle piante; due tende da campeggio, in cui era presente del vettovagliamento, utile a
garantire ad almeno due persone riparo e sostentamento; uno strumento di rilevazione del ph, utilizzato per verificare il grado di acidità
dell’acqua da destinare alla coltivazione e
25 chili di fertilizzante

La marijuana sequestrata, pari a circa nove tonnellate, sottoposta alle prime analisi
qualitative, presenta un alto contenuto di principio attivo (thc), e poteva fruttare,
nella vendita al dettaglio, oltre
20 milioni di euro. Si tratta di uno dei più consistenti
sequestri di tali piantagioni.
Del rinvenimento della piantagione e delle operazioni di sequestro è stata informata
la competente procura della Repubblica di Caltagirone e sono in corso accertamenti per
individuare gli utilizzatori del fondo.

Marta Silvestre

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