Come già scritto nei giorni scorsi, il vento di rivolta che soffia da qualche mese sulla Valle del Mela si v propagando in tutta la provincia di Messina storicamente massacrata dallinquinamento. Sotto accusa non sono soltanto gi elettrodi di terna che inquinano lambente con potenti e dannose onde elettromagnetiche, ma anche gli agenti inquinanti che ammorbano laria.
Da Milazzo alla Valle del Mela ormai tutto un fiorire di proteste. La vecchia politica tradizionale che, per decenni, ha preso in giro la gente di queste parti, non riesce più a reggere lurto dela protesta.
Oggi è la volta dellAdasc, lAssociazione per la difesa dellambiente e della salute dei cittadini che, in riferimento alle ultime note a firma del commissario straordinario di Arpa Sicilia (lArpa è lAgenzia regionale per la protezione dellambiente), chiede un intervento immediato da parte di tutte le istituzioni tenute ad intervenire a garanzia della salute pubblica.
Finalmente – dicono i protagonisti dellAdasc – è stato individuato il responsabile degli odori molesti che ammorbano periodicamente la nostra città: si tratta della Raffineria di Milazzo. Dopo tale dichiarazione i Sindaci dei Comuni del comprensorio della Valle del Mela hanno a disposizione gli atti ufficiali per prendere posizioni, anche drastiche, nei confronti del colosso industriale che quotidianamente ingrassa le proprie casse a discapito della salute della collettività tutta.
Auspichiamo un intervento anche da parte del Prefetto di Messina, della Magistratura, del Ministero dellAmbiente, del Ministero della Sanità, dellassessorato regionale al Territorio ed Ambiente e dellassessorato Regionale alla Salute. Il Consiglio provinciale di Messina si riunirà per discutere dellannoso problema ambientale che attanaglia da anni il comprensorio della Valle del Mela.
AllAdasc si dicono certi della sensibilità del consesso provinciale in ogni sua componente, in ogni suo colore politico: Ci auguriamo una presa di posizione seria, concreta, decisa contro chi giornalmente crea problemi sanitari ed ambientali. Per la Provincia di Messina, che è ormai alle ultime battute, visto che il Governo della Regione ha deciso di commissariale e chiuderle (le nove Province siciliane verranno sostituite da liberi consorzi di Comuni), si tratta di chiudere in bellezza, facendo quello che non ha mai fatto in tant anni: occuparsi seriamente della salute degli abitanti di questo lembo della provincia di Messina.
“Ci sentiamo giorno dopo giorno sempre più abbandonati al nostro triste destino – leggiamo sempre nella dellAdasc -. siamo stanchi di convivere quotidianamente con odori molesti, di restare chiusi nelle nostre case, di non poter più vivere, respirare.
Nei giorni scorsi prosegue la nota dellAdasc -la città di Milazzo è stata investita da un elevato tasso dinquinamento. Tutto questo crea inevitabilmente problemi ai cittadini, come irritazioni agli occhi, problemi respiratori e tanto altro ancora per lelevata tossicità, cancerogenicità delle migliaia di sostanze che respiriamo. Abbiamo immediatamente contattato lUfficio Speciale e lArpa di Messina per attivare tutte le procedure. Attendendiamo i risultati. Non possiamo vivere allinterno di una camera a gas, e abbiamo il diritto di sapere la verità, di conoscere chi sono i nostri killer e pretendiamo di essere tutelati.
Nelle prossime ore – conclude la nota dellAdasc – presenteremo lulteriore esposto allautorità giudiziaria e continueremo ad informare il Presidente della Repubblica, la Commissione Europea Ambiente, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, vista la silente attività istituzionale di vari enti ed istituzioni.
Anche se il suo nome non viene pronunciato, ai cittadini di questo comprensorio non è andato a genio latteggiamento del Sindaco di Milazzo, che non sembra molto deciso nella lotta contro linquinamento. Cosa, questa, che è stata fatta notare dai Verdi.
Da queste parti si parla con sempre maggiore insistenza di un coordinamento tra tutti i movimenti che si battono contro linquinamento, dalla chimica pesante di Milazzo alla valle del Mela, dove si combatte per far cambiare a Terna il tracciato dellelettrodotto.
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