Il presidente della Regione Nello Musumeci incontrerà giovedì alcune sigle sindacali in merito alla questione Raffineria di Milazzo. Il faccia a faccia con Cgil, Fema Cisl e Uiltec era stato richiesto martedì scorso durante il sit-in organizzato di fronte al Comune di Milazzo per protestare contro il piano regionale sulla qualità dell’aria, che metterebbe a rischio la continuità produttiva del sito. Già in quella occasione Fiom, Fim e Uilm, che rappresentano in special modo i metalmeccanici, avevano assunto una posizione differente tanto da non prendere parte al sit-in.
In una nota indirizzata oggi al presidente della Regione Siciliana, si fa presente di non essere stati avvisati dell’appuntamento dai confederati. Anche se le posizioni sul piano della qualità dell’aria non sono identiche, tutte le parti chiedono risposte chiare rispetto al futuro delle aziende che stanno attraversando il periodo di transizione energetica e produttiva. «La deindustrializzazione in atto nel Meridione, non compensata dall’avanzata di nessun altro settore produttivo, necessita di una riflessione ampia, di percorsi condivisi per non arretrare sul fronte degli investimenti, sui temi dell’ambiente e dell’occupazione», si legge nella missiva.
Intanto questa notte la città di Milazzo è stato tappezzato di striscioni con cui gli attivisti invocano il diritto alla salute e al lavoro come inalienabili per tutti gli uomini e le donne, non solo per quelli della Valle del Mela. «Salute e (non “o”) lavoro», «Ci manca l’aria» sono gli slogan che i lavoratori della Ram e i cittadini della Valle del Mela rilanciano per pretendere investimenti necessari alla riduzione della quantità di veleno scaricato nell’aria. Nella convinzione che gli interventi di ambientalizzazione così come le bonifiche aumentano i livelli occupazionali, non il contrario.
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