Non ha resistito alla voglia di festeggiare il compleanno con la famiglia. Un desiderio che gli è costato caro, dato che è stato catturato dopo quasi un anno di latitanza dai carabinieri. Giuseppe Saverio Baratta è ritenuto esponente del clan dei Tortoriciani dei Bontempo Scavo. Il 41enne avrebbe dovuto scontare la pena residua di quattro anni per associazione mafiosa, ma si è reso irreperibile dal momento in cui è stata emessa la sentenza, lo scorso luglio. L’uomo, pluripregiudicato, è stato arrestato a Milazzo, sul lungomare di Vaccarella.
Il ruolo di Baratta all’interno della consorteria mafiosa è stato delineato grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Santo Lenzo. Il 41enne avrebbe fatto il suo ingresso nella criminalità organizzata della provincia messinese a metà anni 90, diventando presto capo di un gruppo che si occupava di spaccio di sostanze stupefacenti, reati contro il patrimonio ed estorsioni proprio sotto le direttrici di Lenzo. Il gruppo di Baratta è arrivato a spartire proventi e territorio con i fratelli Mignacca, esponenti di spicco della malavita messinese.
Per arrivare al latitante, gli investigatori hanno tenuto sotto controllo i familiari. Dato l’alto livello criminale di Baratta, le forze dell’ordine erano certe che avrebbe continuato a mantenere il controllo del territorio attraverso i parenti, che proprio ieri si sono riuniti ieri in quello che è stato identificato come il nascondiglio del ricercato.
Dopo aver circondato la casa, i carabinieri del nucleo radiomobile di Patti hanno fatto irruzione all’interno. L’uomo è riuscito a fuggire scalando i tetti delle abitazioni vicine, per poi nascondersi in un rudere abbandonato. I militari lo hanno finalmente arrestato mentre cercava di coprirsi con una coperta, in mezzo a dei cespugli. Il 41enne si trova adesso nel carcere di Messina Gazzi.
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