Avrebbero operato con l’obiettivo di riciclare somme derivanti dalla bancarotta del gruppo imprenditoriale che dirigevano. È questa l’accusa rivolta dalla Procura di Barcellona a Pasquale Siclari, architetto a capo di Aicon, e ai suoi collaboratori Pietro Pappalardo e Salvatrice Gitto. Per questi ultimi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Barcellona, Fabio Gugliotta, ha disposto i domiciliari, mentre Siclari è stato trasferito in carcere.
Secondo la guardia di finanza di Milazzo, i tre avrebbero reinvestito capitali illeciti detenuti su conti personali e societari – oltre duecento il numero dei rapporti bancari – riconducibili proprio a Siclari. Sequestrati beni per oltre quattro milioni, tra i quali quote societarie dell’Airon Italia – società attiva nella cantieristica navale – e il complesso turistico di recente realizzazione Borgo Musolino.
L’indagine è scattata dopo la dichiarazione del fallimento delle società Aicon spa e Aicon yachts spa tra il 2013 e il 2014.
Un pregiudicato 40enne di Grammichele gambizzato con due colpi di pistola nella piazza centrale della…
Catania è sempre più povera. Lo rilevano i numeri dei servizi della Caritas diocesana presentati…
«Riuniamoci e facciamogli guerra». Video pubblicati sul suo profilo social da un 60enne catanese, già…
Una grossa tartaruga Caretta caretta è stata trovata morta in una spiaggia a San Leone,…
Ci sono anche province siciliane tra le 33 in tutta Italia in cui la polizia…
Una casa nel centro storico di Ispica (in provincia di Ragusa) trasformata in un bunker…