Migranti, sollevato il relitto con oltre 700 morti Verrà portato ad Augusta per recupero dei corpi

Stavolta le operazioni di recupero del relitto inabissatosi il 18 aprile del 2015 con un carico di circa 700 morti dovrebbero essere in fase avanzata. La Marina militare comunica che il peschereccio è stato sollevato dal fondale dopo essere stato agganciato due giorni fa. Adesso dovrà essere trasportato al porto di Augusta dove si procederà all’estrazione dei corpi.

Per portare l’imbarcazione a galla è stato utilizzato il modulo di recupero presente sulla nave Ievoli Ivory, la stessa che effettuerà il trasporto fino alla terra ferma. Il relitto verrà congelato con azoto durante il viaggio e, una volta ad Augusta, verrà collocato dentro una tensostruttura refrigerata lunga 30 metri, larga 20 e alta 10. 

I corpi saranno esaminati da esperti sanitari di varie università coordinati dalla dottoressa Cattaneo del laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (Labanof) del dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche di Medicina legale dell’università di Milano, allo scopo di acquisire informazioni utili a creare un network a livello europeo che permetta di risalire all’identità dei corpi attraverso l’ incrocio dei dati. 

Intanto sulla nave San Giorgio della Marina, che coordina le operazioni, si trova anche una squadra di vigili del fuoco che ha il compito di effettuare i primi rilievi sul relitto e anticipare le informazioni utili alle squadre pronte a terra. L’operazione vede impegnate 150 persone tra personale della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, dell’Ufficio di sanità marittima, area e di frontiera (Usmaf), dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp), Agenzia della dogana, oltre alle Autorità ed Enti Locali. L’attività disposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è resa possibile grazie alla sinergia tra i ministeri della Difesa, dell’Interno, della Salute, dell’Istruzione dell’università e della ricerca, dal Commissario Straordinario per le persone scomparse, dalla prefettura di Siracusa e dalla Procura distrettuale Catania. 

Le operazioni di recupero iniziarono lo scorso 27 aprile e, secondo le prime previsioni, si sarebbero dovute concludere entro i primi giorni di maggio. Così non è stato sia a causa delle condizioni meteo, sia per problemi di natura tecnica che non sono stati chiariti. 

Redazione

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