Convalidato il fermo per i due scafisti bloccati lo scorso primo aprile in occasione dello sbarco nel porto di Palermo dela nave della Marina militare Chimera con a bordo 362 migranti. A firmare la convalida il gip Maria Pino, su richiesta del pm Daniela Varone, per i due uomini accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina che, al momento, sono stati rinchiusi nel carcere Pagliarelli. Gli investigatori hanno individuato i presunti scafisti attraverso filmati e immagini raccolte a bordo della nave e grazie alle dichiarazioni di alcuni migranti.
I due stranieri, secondo gli investigatori, appartengono a una più ampia e violenta struttura organizzativa criminale, dedita al traffico di esseri umani. Dalle indagini è emerso un tragico spaccato di prevaricazioni e sofferenze patite dai migranti, sia nelle fasi preparatorie sia durante il viaggio per raggiungere le coste italiane: dalla segregazione sotto vigilanza armata all’interno di una fattoria nell’entroterra di Sabrata nella Libia occidentale, a circa due miglia dalle spiagge, fino al trasbordo sui gommoni utilizzati per la traversata, in condizioni precarie e stretti uno sull’altro.
Anche dopo la partenza dalla spiaggia, per un paio d’ore e comunque fino all’avvistamento in lontananza della motonave dei soccorsi, i gommoni sarebbero stati seguiti da altre imbarcazioni con uomini libici armati. Per ogni viaggio, ciascun migrante è stato costretto a versare ai trafficanti 3.500 dinari libici, poco meno di 2.500 euro.
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