Ventotto morti in 24 ore. È questo il bilancio delle operazioni di soccorso effettuate da ieri nel Canale di Sicilia. In totale sono stati 33 gli interventi di recupero, con 4655 persone tratte in salvo.
I migranti viaggiavano nella maggior parte dei casi a bordo di gommoni, mezzi che sempre più di frequente vengono utilizzati per tentare la traversata nel Mediterraneo. Estendendo il conteggio agli ultimi tre giorni, il numero dei morti sale a 38, con oltre 10mila salvataggi.
Le operazioni sono state coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera, mentre le navi che si sono dirette nei punti in cui era necessario dare aiuto sono state la Nave Corsi CP906 della Guardia Costiera, le motovedette CP302 e CP322 della Guardia Costiera di Lampedusa, una unità della marina militare italiana e una della marina militare irlandese, una del dispositivo Frontex, un mercantile, due rimorchiatori privati e navi delle organizzazioni non governative Moas, Life Boat, Open Arms e Watch the Med.
Intanto, nel porto di Palermo, è arrivata la nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere con a bordo 1.020 migranti. Tra i profughi sbarcati, perlopiù provenienti da paesi dell’Africa subsahariana, anche 15 minori. A occuparsi dei migranti sarà innanzitutto lo staff dell’Asp di Palermo che effettuerà in banchina i controlli sanitari prima del trasferimento nei centri di accoglienza. Parallelamente avranno inizio le indagini delle forze dell’ordine per identificare gli scafisti. Sbarchi anche a Catania dove, a bordo della nave Dattilo, sono arrivati in 1.004 e a Messina, dove i profughi sbarcati sono 664. A bordo dell’imbarcazione anche sette cadaveri.
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