Circa 5mila migranti salvati nel Canale di Sicilia nelle ultime 24 ore in 43 operazioni di soccorso. Di questi oltre 3.600 sbarcheranno nei porti dell’Isola. Sull’imbarcazione che arriverà a Catania nel primo pomeriggio c’è anche un cadavere.
Sono gli ultimi numeri della calda estate sul fronte immigrazione. Ad Augusta, intorno alle 14, è stimato l’arrivo di nave Bourbon Argos con a bordo 1.135 persone. Un’ora dopo, al porto di Catania dovrebbe sbarcare la nave Spica della Marina militare con 765 migranti, e l’ennesimo carico di morte: il corpo di una donna recuperato nel Mediterraneo. A Messina è stata destinata la nave Vega, sempre della Marina, con a bordo 745 migranti. Altri 571 nel corso della giornata di oggi arriveranno a Trapani a bordo della nave Diciotti. Infine 456 persone sono dirette a Pozzallo a bordo di nave Enterprise.
In totale tra ieri e le prime ore di oggi è stato prestato soccorso a 43 imbarcazioni: 40 gommoni, due barconi e un barchino. Preoccupa soprattutto il numero di minori non accompagnati che dovrebbero essere destinati a strutture specifiche e che invece, troppo spesso, finiscono negli stessi centri di identificazione degli adulti, visto che le comunità adatte sono già piene. Come recentemente successo nell’hotspot di Pozzallo, dove da settimane vivono una sessantina di giovani eritrei e somali, senza la necessaria assistenza. Per loro è scattata una raccolta indumenti da parte di alcuni cittadini che hanno come punto di riferimento un caffè letterario in centro.
A proposito dell’imminente sbarco ad Augusta, il più importante di oggi dal punto di visto numerico, il Movimento cinque stelle, partito della sindaca Cettina Di Pietro, riaccende la polemica nei confronti del ministro dell’Interno Angelino Alfano. «È un quaquaraqua – attaccano i deputati grillini -, rispondendo a un question time del M5s lo scorso 31 marzo, aveva usato parole chiare: “Ad Augusta non si farà l’hotspot”. Ebbene, non solo la tenda piantata al porto è ancora al suo posto ma oggi accoglierà 1.139 migranti».
E ricordano la visita di qualche mese fa alla tendopoli, descritta come «un ambiente malsano in cui vengono tenuti i migranti, fra escrementi e bottiglie piene di urina. Un’emergenza – continuano – senza precedenti di cui il governo si sta rendendo responsabile considerato che nel Comune siracusano non c’è un centro di prima accoglienza, ma solo due tende che possono ospitare non più di 400 persone».
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