«Domani presenteremo un esposto al Tribunale dei minori di Catania». Juan Matias Gil, capomissione della Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere, dopo otto richieste per ottenere l’autorizzazione allo sbarco, prende posizione intervistato da Radio Radicale. «Non è pervenuta nessuna assegnazione di porto, abbiamo già effettuato otto richieste – ha detto il capomissione – Il Viminale non risponde, l’Italian Maritime Rescue Coordination Centre dice che hanno già girato la richiesta alle autorità competenti». Circa 400 migranti, soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo dalle navi Ocean Viking di Sos Mediteranee e dalla Geo Barents di Medici senza frontiere, sono ancora in attesa di un porto sicuro dove attraccare. «Ogni volta questo strazio di attesa», si legge in uno dei tanti commenti al post con cui le Ong hanno comunicato che ci sarà ancora da attendere. La Geo Barents si trova ancora ferma vicino al porto di Augusta con 101 naufraghi a bordo, circa la metà di loro sono minori.
La Ocean aspetta al largo della Sicilia Occidentale con circa 290 persone a bordo, mentre la Geo Barents si trova nel Mar Jonio, tra Catania e Augusta, con altri cento migranti. «È angosciante restare in attesa dell’autorizzazione a sbarcare dopo aver visto la morte in faccia in mare – continua il post – I passeggeri mostrano crescenti segni di stress psicologico. Assegnare presto un porto sicuro è un dovere legale e morale». Per la maggior parte, tra i profughi, ci sono minori non accompagnati o persone fragili che hanno bisogno di cure immediate, è quanto sottolineato dai responsabili delle organizzazioni non governative.
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