Migranti, in caso di sbarco trasferiti a Zia Lisa Il Prefetto: «Fatto tesoro degli errori passati»

Evitare di ripetere la gestione degli ultimi sbarchi di migranti a Catania. L’incontro che si è tenuto stamattina in Prefettura tra tutti i soggetti coinvolti ha avuto all’ordine del giorno «le procedure di prima accoglienza dei cittadini extracomunitari giunti nel territorio provinciale». Due le decisioni importanti prese: sono stati individuati all’interno del porto alcuni locali dove trasferire i migranti nell’immediatezza dello sbarco. Questo dovrebbe evitare di montare la grande tenda militare che ha accolto i siriani e gli egiziani nei loro ultimi arrivi al molo di Mezzogiorno. In secondo luogo, si è deciso di usare l’ex caserma dei carabinieri della compagnia di Fontanarossa nel quartiere Zia Lisa come luogo dove tenere chiusi i migranti nel caso in cui, come successo nelle ultime settimane, non accettassero di sottoporsi all’identificazione. «Gli ultimi sbarchi ci hanno fatto ritenere opportuno fare delle valutazioni più approfondite», ha spiegato il prefetto Maria Guia Federico, che ha presieduto l’incontro.

La riunione di oggi arriva dopo i casi del Palacannizzaro e del Palaspedini. I due impianti sportivi hanno ospitato, nel primo caso per 12 giorni, nel secondo per 6, centinaia di siriani che rifiutavano l’identificazione. In entrambe le occasioni, molti migranti sono scappati. Clamoroso quanto avvenuto domenica scorsa, quando in 260 hanno scavalacato il muro di recinzione alle spalle della curva nord dello stadio Angelo Massimino e si sono riversati per le strade del quartiere Cibali, chiendendo indicazioni per la stazione centrale, da cui in serata hanno preso i treni per il Nord Italia. Oggi la decisione di non ricorrere più a strutture sportive e la scelta di un sito periferico. «Abbiamo fatto tesoro delle esperienze e degli errori passati», ha concluso il prefetto.

Redazione

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