Migranti, in 1123 in arrivo ad Augusta Nel pomeriggio, protesta al Cara di Mineo

È di nuovo emergenza migranti: 1123 persone di varia nazionalità arriveranno tra le sette e le otto di domani mattina al porto commerciale di Augusta. Sono stati soccorsi la scorsa notte nel Canale di Sicilia, mentre poche ore dopo, nel primo pomeriggio, un nuova protesta ha avuto luogo al Cara di Mineo. I soccorsi per i migranti in mare sono partiti «ieri e sono finiti in nottata con una serie di interventi», spiega Paolo Pucci, a capo dell’ufficio di Pubblica informazione della Marina militare di Augusta. «I migranti erano in otto barconi e un gommone quindi sono stati necessari sei interventi della nave San Marco, due del pattugliatore Vega e due motovedette, la 303 e la 309, sono partite da Lampedusa» continua Pucci. Tutti adesso sono sulla nave San Marco e per quanto riguarda le condizioni di salute, «non risultano casi gravi per cui non è stato impiegato nessun soccorso in elicottero, come si fa in questi casi, – spiega ancora il capo ufficio della pubblica informazione della marina di Augusta – Un po’ di ipotermia e disidratazione per lo più».

Uno tentato sbarco da non considerarsi inusuale, nonostante la stagione invernale e le non perfette condizioni metereologiche e del mare, «La componete stagionale del fenomeno sta venendo meno», sottolinea Pucci. Da quando è iniziata l’operazione Mare Nostrum, il 18 ottobre, «abbiamo soccorso quasi 9500 persone», aggiunge. Non è ancora chiaro dove verranno trasferiti una volta sbarcati, ma «dato il grande numero verranno di certo smistati in diversi centri, in un decisione di concerto con il Ministero dell’Interno», fanno sapere dalla Prefettura di Siracusa.

«Nessuna richiesta di trasferimento è arrivata al Cara di Mineo», afferma il direttore del centro per richiedenti asilo, Sebastiano Maccarrone. Seppure non sono previsti nuovi arrivi a Mineo, la situazione non è certo delle migliori. In sovraffollamento, registra oggi nuovi disordini. «Una cinquantina di ragazzi hanno organizzato una protesta perché non accettano i dinieghi», racconta il direttore del centro per richiedenti asilo di Mineo, Sebastiano Maccarrone. Il tutto è durato circa un’ora, «si è svolto in modo tranquillo e ci siamo limitati ad applicare le solite procedure interne», conclude.

 

desireemiranda

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