È arrivata intorno alle otto di ieri mattina al porto di Catania la nave norvegese Frontex Siem Pilot con a bordo 221 migranti. Poco dopo è giunta pure la Cp941 Diciotti della guardia costiera con altre 250 persone. Quest’ultima imbarcazione accoglieva i superstiti dell’ennesimo naufragio ed era dapprima diretta a Pozzallo ma, per via dell’alto numero di passeggeri che necessitavano di cure mediche, è stata indirizzata al capoluogo etneo. A incidere sulla decisione è stata la maggiore offerta di ospedali nel territorio catanese. «Nonostante il mare mosso e il crescente freddo, le partenze continuano come se fosse estate e le tragedie si moltiplicano», spiegano gli attivisti della Rete antirazzista catanese. Che precisano come la maggior parte dei migranti abbia dichiarato provenienza africana.
A ieri, secondo i dati forniti dal ministero degli Interni, sono sbarcati in Italia complessivamente nel 2016 circa 171mila e 299 migranti. Un dato che equivale al 19 per cento di arrivi in più rispetto allo scorso anno e a un aumento del 4,5 per cento dal 2014. Un anno, quest’ultimo, che con i suoi 170mila sbarchi aveva segnato un record. A essere maggiormente interessate dal fenomeno degli arrivi sono le città di Augusta, Catania, Pozzallo, Messina, Reggio Calabria, Palermo, Trapani e Lampedusa. Gli stessi porti che sono «sempre più blindati, dove le operazioni di accoglienza sono sempre più top secret», precisano dalla Rete antirazzista catanese.
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